Regolamento di conti fra ragazzi: volano calci, pugni e bottiglie

Fra tre italiani e tre romeni fra i 15 e i 20 anni, arrestato un 19enne

Carabinieri della Compagnia di Desio in azione (CdG)

Carabinieri della Compagnia di Desio in azione (CdG)

Cesano Maderno (Monza e Brianza), 5 agosto 2017 - Una "faida" tra due bande di giovani: 3 italiani e 3 romeni, tra i 15 e i 20 anni. Un appuntamento per regolare i conti. Una scazzottata che si fa ancora più pericolosa, quando entra in scena una bottiglia rotta. La rapina, la fuga, l’arresto del protagonista principale, P.S., 19enne studente incensurato. Tutto questo è successo in Brianza, in due fasi: prima a Seveso, poi a Cesano Maderno, nei pressi della stazione.

La dinamica della vicenda è piuttosto complessa. La prima fase va in scena a Seveso, dove i due gruppetti si incontrano, dopo essere arrivati con il treno. Non è chiaro il motivo del contendere. Non è escluso che possa trattarsi di qualche piccolo affare con la droga. Di certo c’è che iniziano a volare le parole grosse, gli insulti, le minacce. Il sipario si chiude temporaneamente, con l’appuntamento: «Va bene, ci vediamo stasera in stazione a Cesano...». Nessuno dei due gruppetti si tira indietro e qualche ora dopo si ritrovano nel luogo prescelto. Qui dalle parole si passa presto ai fatti. Si scatena un parapiglia, calci, pugni, anche sui binari. A un certo punto il 19enne trova una bottiglia di birra vuota, la spacca e si fionda verso i nemici, minacciandoli. La situazione si fa caldissima. Lo sconsiderato riesce a sfilare uno zainetto dalle mani di un romeno, trova dentro un cellulare di valore e il portafoglio, li prende e scappa, insieme agli amici, a bordo di una Ford Focus. I tre romeni si spostano e incrociano una pattuglia della tenenza di Cesano Maderno: «Siamo stati picchiati e rapinati, aiutateci». I militari raccolgono la descrizione del personaggio e dell’auto con cui si è allontanato. A costare caro, per il 19enne, è l’imprudenza di non spegnere il cellulare rapinato. Attraverso di esso, i carabinieri riescono a individuare dove si trova. E lo vanno a prendere, in un parchetto attiguo a via Milano.

Il giovane non ha via di scampo e si deve sottoporre alla perquisizione: in tasca ha lo smartphone, mentre nella macchina spunta il portafoglio con dentro 20 euro. La refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. Il giovane è finito in manette con la duplice accusa di rapina aggravata e lesioni personali. È stato messo ai domiciliari in attesa del processo. L’operazione è potuta andare a buon fine grazie ai controlli costanti e capillari da parte delle pattuglie della tenenza di Cesano in un luogo caldo da parecchio tempo come quello della stazione ferroviaria. Nessuna delle persone coinvolte ha richiesto le cure dell’ospedale, nonostante siano volati calci e pugni. Per fortuna, la bottiglia con il collo rotto è stata usata solo come arma di minaccia.