"È il bandito, somiglia a Ridge" ma si dimentica la barba: libero

Una commessa scagiona senza volerlo un ventenne dalla rapina

Una volante della Polizia in una foto d'archivio

Una volante della Polizia in una foto d'archivio

Monza, 26 ottobre 2016 - «È lo stesso rapinatore dell’altra volta. L’ho riconosciuto dalla mascella da Ridge e dagli angoli della bocca che vanno all’ingiù». Ma la commessa non si è ricordata della barba e della corporatura esile. E il presunto rapinatore all’orario dell’assalto giocava al calciobalilla all’oratorio. Una descrizione colorita, ispirata al personaggio televisivo di “Beautiful”, ma parziale, quella fatta dalla commessa di un supermercato brianzolo rapinato il pomeriggio dello scorso 10 febbraio, quando un giovane, con il volto parzialmente coperto da una sciarpa e da un paio di occhiali da sole a specchio e armato di coltello, si era fatto consegnare l’incasso pari a poco meno di mezzo migliaio di euro.

L'identikit portava a un ventenne che, dopo le indagini del Commissariato di Polizia di Stato e il riconoscimento della commessa era stato sottoposto a fermo ed è rimasto per oltre 6 mesi agli arresti domiciliari nella casa dei genitori. Contro il giovane pendevano i fatti che il ragazzo, quando era ancora minorenne, era stato arrestato per un tentativo di rapina nello stesso supermercato e che era anche imputato di avere tentato di rubare dei coltelli in un centro commerciale.

A favore del giovane i fatti che il ventenne presenta davvero una mascella pronunciata (anche se non somiglia affatto all’attore che impersona Ridge in Beautiful) e che ha sempre portato la barba, particolare che invece la commessa non ha indicato nella descrizione del rapinatore, che si è sempre proclamato innocente. Al processo al Tribunale di Monza è poi arrivato a testimoniare un amico dell’imputato, secondo cui il ventenne, quel pomeriggio quando è stata commessa la rapina, si trovava all’oratorio a giocare al calciobalilla. La rappresentante della pubblica accusa al processo aveva chiesto per il giovane la condanna a 4 anni di reclusione. Invece i giudici hanno ritenuto non sufficienti gli elementi di prova nei suoi confronti e l’hanno condannato a 6 mesi per il tentato furto dei coltelli, pena identica a quella che il malcapitato ragazzo ha già scontato in attesa della sentenza del processo.

stefania.totaro@ilgiorno.net