Si prostituiscono davanti a un falò: i vigili sequestrano carbonella e padella

Storie di miserie alla periferia della città

La padella e i sacchi di carbonella sequestrati dagli agenti della Polizia locale in via della Taccona a San Fruttuoso

La padella e i sacchi di carbonella sequestrati dagli agenti della Polizia locale in via della Taccona a San Fruttuoso

Monza, 15 novembre 2016 - Una padella e tre sacchi di carbonella. Di quella per accedere il caminetto o preparare il calderone delle castagne. Solo che in questo caso serviva soltanto a dar fuoco al piccolo falò per riscaldarsi. Storie di miserie alla periferia della città. Perché bisogna innanzitutto partire da una considerazione: prostituirsi non è reato e allora la Polizia locale fa come può per tentare di arginare il fenomeno. O comunque di scoraggiarlo. È così che l’altra sera in via della Taccona a San Fruttuoso in uno dei suoi consueti controlli anti-prostituzione ha identificato quindici persone: dieci erano probabili clienti e le altre cinque, ragazze fra i venti e i ventotto anni di età, erano lucciole.

Origini italiane, africane e romene. Nessun problema con il permesso di soggiorno per le extracomunitarie. E allora gli agenti della Polizia locale hanno pensato di rispondere in altra maniera: accendere fuochi è proibito? E allora i vigili hanno sequestrato carbonella e padelle con cui le prostitute si scaldavano in queste gelide notti. Un modo per tentare di scoraggiarle o per indurle quantomeno a cambiare zona.

Forse un po’ impietoso o brutale, a seconda dei punti di vista. Sembra però che alcuni residenti della zona, esasperati dal ritrovarsi il fenomeno prostituzione sotto casa, con il quale sono costretti a convivere e contro cui protestano a volte calorosamente, siano scesi a congratularsi con gli agenti per la loro scelta. Sarà da vedere se avrà gli effetti sperati.