Parco delle Groane, presidi fissi anti-spaccio

I sindaci: va bene ma non perdiamo tempo

I controlli dei carabinieri

I controlli dei carabinieri

Cesano Maderno (Monza e Brianza), 25 aprile 2017 - Presidi fissi delle Forze dell’ordine nelle "stazioni della droga", il consenso è bipartisan. Sul contrasto alla presenza di spacciatori nelle aree del Parco delle Groane attorno alle stazioni ferroviarie della Saronno- Seregno, i sindaci di Cesano Maderno e Ceriano Laghetto la pensano allo stesso modo: ben venga la presenza fissa di carabinieri e vigili sulle banchine dei treni, come annunciato nella nota diramata dalla Prefettura di Monza e Brianza al termine dell’ultima riunione sulla sicurezza nelle Groane la scorsa settimana.

"I Comuni di Cesano Maderno e di Ceriano Laghetto, tra i primi hanno chiesto interventi urgenti e sinergici finalizzati all’immediato contrasto del fenomeno", evidenzia il sindaco di Cesano, Gigi Ponti, che, nel ringraziare per l’intensificazione dell’attività di controllo, ha confermato la massima collaborazione e espresso vivo ringraziamento a tutte le forze dell’ordine impegnate sul campo. Ponti ha ribadito "l’importanza della collaborazione con la polizia locale ma anche di tutta la società civile - Ente Parco, Lipu, associazionismo, realtà scolastiche, sportive e di volontariato - affinché ciascuno faccia quanto di sua pertinenza per vivere un territorio che deve appartenere alla collettività".

"Sono convinto che una frequentazione e un presidio collettivo renderà migliore la percezione dell’area quale luogo di straordinario interesse naturalistico e di tempo libero e non come luogo di malaffare". Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo, che ha sollecitato la decisione al tavolo in Prefettura, dopo avere ripetutamente chiesto azioni più incisive, rispetto ai numerosi e pur lodevoli blitz effettuati nei boschi dai carabinieri: "Mi auguro che questi presidi fissi vengano attuati al più presto. È ormai arcinoto a chi conosce bene la realtà della zona, che il 90% dei consumatori arriva qui con il treno. Trovando carabinieri e vigili sulla banchina si crea un fastidio ai clienti, che preferiranno restare alla larga, rovinando gli affari degli spacciatori. Ma serve un presidio continuativo e per un lungo periodo, fino a quando questi delinquenti, rimasti senza i pendolari della droga, decideranno di abbandonare il nostro territorio".