Ornago, madre e figlia uccise in casa: la pista dei soldi

La nipote non lavorava, Paolo Villa aveva venduto un appartamento

Paolo Villa è un uomo libero

Paolo Villa è un uomo libero

Ornago (Monza Brianza), 13 Febbraio 2018 - L'ombra dei soldi: un appartamento venduto a Ornago, un piccolo capitale da mettere in banca. E un coltello che, grazie al luminol, ha mostrato tracce organiche. Forse sangue. Da questi due elementi riparte il lavoro della procura di Monza e dei carabinieri di Vimercate per dare un movente e una dinamica chiara all’omicidio di Amalia Villa e Marinella Ronco, 85 e 52 anni, per il quale è in carcere Paolino Villa, fratello e zio delle due donne.

Lui per il momento non sa essere utile alle indagini. Smaltita la sbornia per la quale era stato soccorso e che aveva consentito ai conoscenti di scoprire i cadaveri, riversi incamera da letto con ancora adosso i pigiami, l’ex assessore di 75 anni si è lasciato accudire sereno da medici e infermieri, in ospedale. Nulla ha detto delle due vittime e delle tracce ematiche sui suoi <vestiti ritrovati in lavatrice e forse usati per ripulire la casa dopo la mattanza. Un moto di sorpresa lo ha avuto solo quando i militari gli hanno detto che doveva andare in cella: «Ma come?», si è lasciato sfuggire. Un sospiro e poi, docile, ha seguito i carabinieri. Ieri si mostrava confuso, stordito. «Sì, me l’hanno detto che sono morte», ha sospirato l’uomo, che stamattina sarà interrogato dal gip Cristina Di Censo.

Villa ha comunque trovato la lucidità di nominare un difensore di fiducia. Ma per lui si profila già l’ipotesi di una perizia psichiatrica. Se Paolino tace e non dà spiegazioni, gli inquirenti provano a scavare nella sua vita. Nella palazzina di mattoni rossi sulla piazza del piccolo paese della Brianza, da tempo quell’uomo corpulento e ormai in là con gli anni viveva insieme alla sorella vedova e alla nipote rimasta senza lavoro. Poche spese, nessun vizio costoso, se non quello dell’alcol.

La sua casa, stesso condominio, rimasta vuota è stata ceduta a un affittuario, ricavandone un piccolo gruzzolo. Quanto basta per provare a ipotizzare tensioni con le parenti per la sua spartizione. Un’idea di cui gli inquirenti, guidati dalla pm monzese Emma Gambardella proveranno a saggiare la consistenza. Saranno invece i Ris di Parma a cercare conferme scientifiche su quel coltello da cucina, trovato con gli altri in un cassetto. Domani le tute bianche torneranno nell’appartamento per nuovi approfonditi rilievi. Il magistrato ha disposto le autopsie: serviranno a chiarire se davvero Amalia e Marinella siano state ammazzate con una lama e non con una pistola. E soprattutto chiarire quando sia scattato il massacro. Il medico legale ha parlato di tre giorni di tempo fra la morte e il ritrovamento. Ma i tempi di decadimento delle salme potrebbero essere stati accelerati dal riscaldamento.