Duplice omicidio di Ornago, "Lo zio sotto accusa sia scarcerato"

La richiesta del legale dopo le autopsie su madre e figlia trovate morte in casa

I Ris al lavoro nella casa di Ornago

I Ris al lavoro nella casa di Ornago

Ornago (Monza Brianza), 19 febbraio 2018 -  La madre è morta e la figlia, legata a lei da un rapporto quasi simbiotico, ha deciso di farla finita? Oppure la figlia ha scelto per entrambe di porre fine alle sofferenze uccidendo dapprima la mamma e poi se stessa? Sono alcune delle ipotesi alternative a quella del duplice omicidio che emergono nel giallo della morte della ottantacinquenne Amalia Villa e della figlia di 52 anni, Marinella Ronco, trovate senza vita nella loro camera da letto nell’appartamento che condividevano con Paolo Villa. Il settantacinquenne, fratello e zio delle vittime, da circa una settimana si trova nel carcere di Monza perché accusato di averle uccise.

Ma dai primi esiti delle autopsie che i medici legali stanno eseguendo emergerebbe una verità o quantomeno un’ipotesi diversa e da accertare. Sul corpo di Marinella sono stati trovati solo tagli sui polsi e su quello di Amalia un ematoma all’inguine. Nessun altro segno di ferite o violenza. Mentre l’ispezione disposta dal pm monzese Emma Gambardella sull’indagato ha escluso segni di eventuale resistenza delle due donne a un’aggressione o di una colluttazione.

Per questo l’avvocato difensore di Villa, Maura Traverso, ha chiesto la scarcerazione. Restano ancora tanti i punti che non tornano da chiarire. Per dare una risposta alle domande in sospeso il magistrato ha disposto anche esami tossicologici (per verificare se possano avere assunto qualche sostanza letale) e istologici (per verificare chi tra madre e figlia è morta per prima). Resta ancora anche un altro grosso punto interrogativo: è stato il pensionato a pulire il sangue, le cui tracce sono state riscontrate dai militari su alcuni vestiti in lavatrice, dalla stanza e da un coltello da cucina ritrovato riposto tra altri coltelli? E davvero ha rimosso tutto dalla sua mente? Quesiti a cui potranno rispondere gli esperti del Reparto investigativo scientifico e forse una perizia psichiatrica sull’anziano. «Io non so niente sulla morte di Amalia e Marinella, quando sono uscito stavano dormendo», continua a ripetere.