Migranti nell'ospedale vecchio di Monza. La Regione dice no

Esplode la polemica fra Pirellone e i Comuni di Milano e Monza

Profughi a Monza

Profughi a Monza

Monza, 21 ottobre 2016 - Riaprire l’Ospedale Vecchio come luogo d’accoglienza per i migranti. È una soluzione di cui il sindaco Roberto Scanagatti parla già da qualche tempo per alleggerire le situazioni di sovraffollamento di profughi già presenti in città, a partire dal caso del condominio di via Asiago 8/D, e poi per avere margini anche in vista dei prossimi arrivi. Ma Scanagatti non è solo nell’idea di riusare alcune strutture sanitarie chiuse tanto che martedì anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala l’ha indicata come una strada da percorrere per alleggerire il carico di migranti che grava sul capoluogo, portando in strutture dell’hinterland tutti coloro che nei centri milanesi già pieni non ci stanno più. E Sala ha indicato proprio il vecchio ospedale monzese di via Solferino, assieme a quello di Garbagnate, come un luogo adeguato per questa operazione.

La stima è che a Milano attualmente ci siano oltre 3.800 migranti in attesa del riconoscimento d’asilo mentre circa 400 siano ospitati a Monza, numeri che già ora saturano le possibilità di una distribuzione equilibrata dei posti d’accoglienza. In Brianza l’emblema di questa situazione che ha raggiunto il limite è da questa estate via Asiago, un condominio dove in una decina di appartamenti sfitti sono stati sistemati 126 profughi a fronte di un numero di residenti di 34 persone, compresi una decina di bambini. Scanagatti ha ribadito nell’ultimo consiglio comunale di lunedì che sta lavorando per trovare soluzioni che possano alleggerire il carico di via Asiago, e l’ipotesi di usare i padiglioni dismessi di via Solferino è apparsa come la più semplice da attuare. "Noi stiamo già dando oltre il richiesto come accoglienza e chiediamo la possibilità di alleggerire la pressione potendo utilizzando gli ospedali dismessi - ha ribadito Scanagatti -. Aspettiamo il via libera del governatore Maroni. Anche la struttura di Vimercate potrebbe essere adatta". Ma l’asse Milano-Monza sui vecchi ospedali per ora si è fermata davanti al Pirellone.

Ieri, ha risposto ai sindaci Sala e Scanagatti l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, colui che ha le chiavi dell’ospedale vecchio e delle principali strutture sanitarie pubbliche sul territorio. "Sono francamente molto stupito per la proposta del sindaco Sala che evidenzia l’assoluta mancanza di strategia e di lucidità sulla gestione dei profughi - ha commentato Gallera -. La proposta di collocarli nelle strutture ospedaliere dismesse appare assolutamente strampalata, priva di ogni logica e addirittura destabilizzante e pericolosa da molteplici punti di vista". "La Regione Lombardia dica no alla proposta del sindaco di Milano appoggiato da Scanagatti. Spostare gli immigrati in strutture fatiscenti non è una soluzione. Non si risolvono i problemi spostando gli immigrati, portandoli a Monza", dice Paolo Grimoldi, deputato leghista e segretario lombardo del Carroccio. "L’unica soluzione possibile è farne trasferire un migliaio nelle Regioni che finora ne hanno accolti meno della Lombardia che ne ospita 19mila, ma Sala e Scanagatti preferiscono prenderli senza disturbare Renzi".