Manzù in mostra al Must di Vimercate: 30 opere fino al 26 febbraio

Trenta opere dello scultore da domenica fino al 26 febbraio

La mostra apre domenica

La mostra apre domenica

Vimercate (Monza e Brianza), 29 novembre 2016  - Apre il 4 dicembre nel museo Must la mostra "l’Accento sull’arte" con 30 opere di Giacomo Manzù. L’esposizione si può visitare fino al 26 febbraio ed è stata organizzata nel 25° anniversario della morte del grande scultore bergamasco.

"Giacomo Manzù - dice la curatrice Valentina Raimondo - è indubbiamente uno degli artisti più significativi della storia dell’arte italiana del XX secolo; insieme ad altri scultori ha saputo proporre e imporre un proprio ideale di forma e di arte indipendentemente dalle mode e dalle tendenze che hanno attraversato il secolo scorso". Le opere provengono dalla Raccolta Manzù di Ardea della Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Raccolta Lercaro di Bologna, Museo MA*GA di Gallarate, Fondazione Adriano Bernareggi e Collezione UBI Banca Popolare di Bergamo, oltre che da collezioni private. Opere che fanno emergere «un racconto sulla carriera di Manzù e sulla sua arte focalizzando l’attenzione su soggetti e nuclei tematici per lui significativi».

Innanzitutto le sculture dei Cardinali, che più di altre hanno fatto conoscere al grande pubblico Giacomo Manzù, nome d’arte di Giacomo Manzoni. Il tema ha accompagnato la sua carriera fin dal 1934 quando per la prima volta vide a San Pietro due alti prelati seduti ai lati del Papa. "Il Cardinale seduto" si può appunto ammirare nella sezione dedicata al rapporto tra Manzù e la chiesa, accanto al grande bassorilievo con il Cardinale Lercaro, il Ritratto di Papa Giovanni XXIII, cui Manzù fu legato da profonda amicizia, alla formella con la Civetta, lavoro per la Porta della Basilica di San Pietro. Altre sculture che hanno avuto come modelli la moglie e i figli, appaiono in "Amori di famiglia": due ritratti di Pio, il figlio tragicamente scomparso nel 1969, accanto a quelli della seconda moglie Inge, musa ispiratrice dell’artista e una delle protagoniste assolute della sua arte, e a quelli dei figli Giulia e Mileto. Un terzo filone tematico è dedicato al corpo femminile, alla la grazia e all’armonia che esso emana: anche questo uno dei temi più ricorrenti nell’opera dell’artista. La donna è rappresentata sola nell’intimità, o nell’atto dell’appassionato abbraccio con l’amante. Nella sezione Eros e la passione per l’eterno femminino sono esposti sculture e disegni raffiguranti gli Amanti, cui si aggiungono le altre sculture con donne in posa, o mentre danzano, o mentre si spogliano. Il rapporto con la natura è esplorato nella sezione Nature morte, che presenta alcuni dipinti e una Sedia con natura morta. Concludono il percorso espositivo due filmati, provenienti dagli archivi di RaiTeche.

Orario delle visite (biglietto d’ingresso 5 euro): mercoledì e giovedì 10-13; venerdì, sabato, domenica: 10-13 e 15-19. Aperture straordinarie: 8 dicembre e 6 gennaio (10-13 e 15-19); 24 e 31 dicembre (10-13 e 15-18); 26 dicembre (15-19). Chiusure: 25 dicembre e 1 gennaio.