Lombarda Petroli, operazione bonifica

A sette anni dal disastro dell''onda nera' accordo con il Comune per eliminare i veleni dovuti allo sversamento: il progetto definitivo arriverà fra tre mesi

L'area della Lombarda Petroli

L'area della Lombarda Petroli

Villasanta (Monza e Brianza), 7 febbraio 2017 - Accordo raggiunto. Il progetto definitivo per la bonifica dell’area Lombarda Petroli arriverà fra tre mesi, a sette anni dalla marea nera di petrolio che da Monza, attraverso le fogne, raggiunse le acque del fiume Lambro e si riversò lungo tutto il letto fino a raggiungere il Po. Attorno a un tavolo, quello della quarta conferenza di servizi sull’annoso problema, si sono riuniti i membri della giunta del comune brianzolo dove ha sede l’ex raffineria di greggio.

Per il sì dell’Agenzia regionale all’ambiente dell’ex Asl (oggi Ats) è bastato un documento ufficiale di assenso. Il risultato della riunione ha visto così realizzarsi i sogni dell’Amministrazione comunale guidata da Luca Ornago: la formulazione ufficiale del piano di bonifica. Sono stati finalmente decisi i dettagli del progetto che porterà l’area contaminata a essere pulita, dopo anni di inquinamento. Stabiliti anche i tempo per poter avere sul tavolo un piano definitivo. Entro novanta giorni il disegno di ciò che sarà realizzato in quella zona arriverà a Villasanta. Si tratta ancora di un passaggio fatto sulla carta, ma finalmente dopo battaglie in tribunale e fuori, il ricordo di uno degli episodi più drammatici di danno ambientale nel Nord Italia sarà cancellato. È il penultimo capitolo della telenovela iniziata nel 2010, quando nelle acque del Lambro finirono quasi 2mila 500 tonnellate di gasolio e oli combustibili provenienti dalla Lombarda Petroli.

È l'assessore alle Opere pubbliche Carlo Natalizi a spiegare come i lavori siano tutt’altro che semplici. "L’intero territorio da ripulire copre un undicesimo della città – racconta –. Servono 10 milioni di euro. Inoltre la proprietà è divisa in due società. Una parte è di Lombarda Petroli, l’altra di Immobiliare Villasanta, gruppo in mano a un curatore fallimentare. La buona notizia è che tra pochi mesi avremo in mano un piano definitivo di bonifica. Ma non credo che i titolari abbiano quella cifra. Con il documento, tuttavia si potrà indicare una cifra definitiva e quali opere sono necessarie. Così che un eventuale compratore possa fare i conti, prima di acquistare".

Un passo è dunque stato fatto. Il futuro più pulito che i residenti sperano di vedere è però ancora molto lontano. Nei prossimi mesi verrà aperto il bando per la selezione della ditta che si occuperà della pianificazione del progetto. Ad allungare i tempi ci sono ancora le cause legali aperte dopo l’incidente di quella maledetta notte tra il 22 e il 23 febbraio del 2010. Uno studio dell’Arpa indica 57 terreni impregnati di materiali pericolosi nell’intera provincia. Il problema della cosiddetta marea nera, però, fu affrontato subito nell’alveo fluviale. Subito dopo lo sversamento, infatti, il Governo Berlusconi, allora in carica, stanziò tre milioni di euro per risarcire i territori colpiti in Lombardia, Emilia e Veneto, visto che il petrolio, pur filtrato dalle decine di barriere assorbenti create da Monza a Cremona, giunse pur in minima parte in Adriatico. La Regione annunciò, per voce dell’allora presidente Roberto Formigoni, uno stanziamento da 120 milioni, di cui 20 da spendere subito. "Entro cinque anni il Lambro tornerà trasparente come lo vedevano i nostri nonni", disse l’ex governatore.