Lissone, il Comune affitta case per gli sfrattati

Il municipio cerca appartamenti vuoti dai proprietari privati

Il Comune cerca case

Il Comune cerca case

Lissone (Monza e Brianza), 1 febbraio 2017 - Il Comune a caccia di case in affitto. A Lissone il municipio lancia un appello ai proprietari di alloggi sfitti in città perché si diano disponibili a concedere gli appartamenti in locazione all'Amministrazione stessa, che vi ospiterebbe poi le famiglie rimaste senza un tetto o che rischiano di rimanere per strada. E' l'iniziativa partita dai servizi sociali del Comune, attraverso un "avviso pubblico" rivolto a chi possiede alloggi o "edifici a uso abitativo" sul territorio: sfruttando contributi forniti dalla Regione, il municipio prenderebbe in affitto, direttamente o meno, le case per sistemarvi nuclei familiari alle prese con situazioni di emergenza abitativa.

La richiesta ai proprietari di appartamenti vuoti è quindi quella di manifestare l'eventuale ed effettiva disponibilità a darli in locazione al Comune. Si tratterebbe di affitti temporanei, della durata di 12 mesi, prorogabili, con i contratti che "saranno stipulati in modo diretto o intermediato tra il proprietario e il Comune". Obiettivo dichiarato, dare una mano a quelle famiglie che, dopo aver perso il lavoro a causa della crisi, si sono impoverite e non ce l'hanno più fatta a pagare l'affitto, finendo nel girone infernale delle morosità e degli sfratti: l'intenzione è quella di evitare che la situazione di fragilità si aggravi ulteriormente, specialmente se si è in presenza anche di bambini.

Potranno essere proposti al Comune solamente edifici e spazi registrati come abitazioni, "di categoria catastale compresa tra A2 e A5", escludendo quindi ville signorili e alloggi di pregio. Gli appartamenti dovranno essere in buono stato di manutenzione, con tutti gli impianti a norma e in possesso dell'Attestato di Prestazione Energetica che ne certifichi i consumi. Non appena ricevute le disponibilità il municipio redigerà un elenco delle abitazioni, in base all'ammontare dell'affitto proposto, delle spese di gestione dell'alloggio e della richiesta o meno di una cauzione, che in ogni caso non potrà superare l'equivalente di un mese di canone.

Quando poi al Comune servirà reperire una sistemazione temporanea per qualche famiglia i servizi sociali sceglieranno da quell'elenco, verificando "l'offerta di locazione economicamente più vantaggiosa, che abbia caratteristiche rispondenti alla specificità della situazione di emergenza abitativa", ossia numero dei locali, presenza o meno degli arredi e altri aspetti di questo genere.