Vimercate, travolge una ragazzina e scappa: va a scuola facendo finta di niente

Denunciata studentessa di 19 anni, la 14enne gravissima a Niguarda

L’incidente è avvenuto ieri mattina in piazza Marconi a Vimercate. I vigili hanno raccolto le testimonianze dei numerosi testimoni che hanno fornito elementi utili a rintracciare l’automobilista pirata

L’incidente è avvenuto ieri mattina in piazza Marconi a Vimercate. I vigili hanno raccolto le testimonianze dei numerosi testimoni che hanno fornito elementi utili a rintracciare l’automobilista pirata

Vimercate (Monza e Brianza), 15 ottobre 2017 - Ha investito una liceale di 14 anni che attraversava sulle strisce in via Galbusera, a due passi da piazza Marconi a Vimercate, riducendola in fin di vita, poi è andata a scuola come se nulla fosse. Il pirata della strada è un’altra studentessa, 19enne di Brugherio, rintracciata in un’ora dalla polizia locale di Vimercate, ieri mattina. Indagine vecchio stile, setacciando strade e vicoli palmo a palmo, - in città non ci sono telecamere - alla ricerca della Opel Agila blu con il parabrezza sfondato della giovane donna. L’hanno trovata poco lontano, al Centro Omnicomprensivo di via Adda, lo stesso frequentato dalla ferita, nel parcheggio. Lei in classe, nel frattempo, presa dal rimorso di coscienza, si sarebbe confidata con un’amica. Ai vigili ha raccontato di essere scappata «in preda al panico». L’adolescente travolta, italiana di origini nigeriane, è in rianimazione al Niguarda, ha subito un delicato intervento chirurgico con il quale i medici hanno provato a salvarle la vita. Ma è in condizioni disperate. Ha fatto un volo di 13 metri, centrata in pieno dall’utilitaria, alle 9.30 di un sabato come tanti, nella via che incrocia piazza Marconi, capolinea dei bus. Una scena agghiacciante, consumata sotto gli occhi di decine di testimoni, a due passi dalla sede del comando dei vigili.

Dopo l’impatto, l’investitrice, secondo la ricostruzione dei fatti che lei stessa ha contribuito a comporre, sarebbe scesa dall’auto per sincerarsi che la ragazza fosse ancora viva. Nel preciso istante in cui l’ha vista, ha però deciso di mimetizzarsi tra la folla accorsa nel frattempo, facendo perdere le proprie tracce. Approfittando della distrazione generale, sarebbe saltata in macchina e avrebbe raggiunto la propria aula. Voleva dimenticare, fare come se il dramma della coetanea arrivata all’ospedale milanese con un violento trauma cranico, incosciente e con fratture varie, non esistesse. Ad accogliere la vittima c’era già una sala operatoria pronta. Per la famiglia e gli amici sono ore terribili, in attesa di un’evoluzione che non esclude nessun epilogo, purtroppo. Mentre la città, sotto choc, prega perché si salvi, monta la rabbia.

La 19enne dovrà spiegare al giudice perché non le abbia prestato soccorso e da cosa è stata distratta, se è stata distratta. O, se avesse bevuto o assunto sostanze stupefacenti. Al momento non si può escludere nulla. I dati invitano a riflettere. Il 55,3% dei pirati della strada viene smascherato, mentre il 44,7% resta ignoto. L’anno scorso, fra quelli bloccati dalle forze dell’ordine entro poche ore dall’incidente, il 15 per cento è risultato positivo ad alcool e/o droga. Nel 2015 la percentuale dei positivi era oltre il 17, i pedoni sono la categoria più tartassata. Secondo l’Istat, nel 2016, sono stati 37mila gli scontri imputabili a una guida distratta, pari a quasi al 20% degli incidenti stradali finiti con una degenza in corsia. Tra i principali fattori di rischio c’è l’uso del cellulare al volante per telefonare, inviare messaggi, o leggerli. La possibilità di investire per chi utilizza lo smartphone alla guida è fino a 4 volte superiore rispetto a chi non ne fa uso.