Rapisce figlia e scappa in Siria, il padre rintracciato da Le Iene. Mamma Alice rivede la sua bimba sul telefonino

Non ha mai perso la speranza Alice Rossini, la mamma della piccola Emma Houda, rapita da papà Kharat Mohammed, il 18 dicembre del 2011. Per riuscire a raggiungere questo traguardo la coraggiosa donna ha dovuto intraprendere un lungo viaggio, arrivando fino al confine con la Siria di Antonio Caccamo e Rossana Brambilla

Alice Rossini con l’ex compagno Kharat Mohammed mentre dialoga al telefono con la figlia rapita all’età di due anni

Alice Rossini con l’ex compagno Kharat Mohammed mentre dialoga al telefono con la figlia rapita all’età di due anni

Vimercate (Monza e Brianza), 14 novembre 2014 - Non ha mai perso la speranza Alice Rossini, la mamma della piccola Emma Houda, rapita da papà Kharat Mohammed, il 18 dicembre del 2011Ma ora, a distanza di tre anni da quel terribile giorno, la donna residente a Velasca torna leggermente a sorridere. Ha visto la sua bimba, Alice. Purtroppo non di persona, ma attraverso lo schermo di un telefonino. A mostrargliela è stato proprio il compagno con cui aveva deciso di passare la sua vita e che poi è fuggito con la bimba. Ma per riuscire a raggiungere questo traguardo la coraggiosa donna ha dovuto intraprendere un lungo viaggio, arrivando fino al confine con la Siria.

«Voglio solo mia figlia, dimmi cosa vuoi ma ridammi Houda, per favore». Questo il messaggio che Alice aveva lanciato nei mesi scorsi attraverso la trasmissione televisiva ‘le Iene’ al padre di Emma. La mamma velaschese aveva anche chiesto aiuto alla comunità di Facebook, pubblicando sul suo profilo personale la richiesta di un sostegno economico per andare a riabbracciare la sua bimba. Grazie all’aiuto degli inviati delle Iene, Alice è infatti riuscita a rintracciare l’uomo e a fissare un appuntamento in un caffè, in Turchia. Tutto era iniziato a settembre. Il cellulare aveva squillato. Dall’altro capo del telefono proprio l’ex compagno.

Lui voleva 300mila euro e molte garanzie. Lei solo rivedere la bimba. Proprio per questo, dopo avere messo alcuni abiti in valigia, la donna ha acquistato un biglietto aereo con i soldi raccolti, ed è salita su un volo diretto in Siria, regione devastata dalla guerra. Accompagnata dalla troupe della trasmissione televisiva e da un mediatore arabo, ha raggiunto il marito, dopo due giorni di attesa e tante aspettative infrante. Proprio come il suo cuore. Ma gli sforzi sono stati finalmente ripagati. Oggi la mamma sa che sua figlia è viva e che sta bene. Ciò che non può ancora dire con certezza è quando potrà stringere di nuovo la sua bimba fra le braccia. È tornata a Velasca, Alice. A rincuorarla quel video datogli dal marito, in cui la bambina risponde con il nome «Alice», alla domanda «Chi è tua mamma?».

Ancora una volta è stato il telefono a mettere in contatto le due. La donna dice alla piccola che la ama, le chiede un bacio, e intanto si asciuga le lacrime. Mentre Houda, con la sua voce tenera dichiara la volontà di rivederla. La bimba si è fatta grande. Ha quasi cinque anni. Durante il periodo di lontananza sono tante le iniziative che mamma coraggio ha intrapreso per trovarla. Lo scorso anno era anche partita per Roma nel tentativo di sbloccare l’immobilismo del Governo italiano. Nulla è più forte dell’amore che prova una mamma per i figli. Alice lo sta dimostrando con tutte le sue forze.