I-Days 2017 a Monza con i Linkin Park: la svolta pop spiazza ma piace

Nella Woodstock brianzola Linkin Park, Blink 182, Sum 41: tre realtà dell’alternative e dell’after-punk capaci di reggere da sole il peso di un’intera rassegna

I Linkin Park sono la band più attesa della serata anche per merito dell’album appena uscito

I Linkin Park sono la band più attesa della serata anche per merito dell’album appena uscito

Monza, 17 giugno 2017 - Cartelloni dei grandi festival europei alla mano non è facile trovare concentrato in una sola giornata un cast come quello proposto questa sera dalla Woodstock brianzola all’Autodromo di Monza. Linkin Park, Blink 182, Sum 41 sono, infatti, tre realtà dell’alternative e dell’after-punk capaci di reggere da sole il peso di un’intera rassegna. Lo sa bene il pubblico dell’I-Days, che ha già preso d’assalto l’evento in prevendita con oltre 80mila biglietti polverizzati, a un passo dalla capienza massima autorizzata dell’area che è di 87mila persone. Merito del nuovissimo album dei Linkin “One more light”, criticato aspramente per certe sue derive pop, ma con alcune delle più belle canzoni mai scritte dal tatuatissimo Chester Bennington e compagni, e del privilegio di non ritrovarli (quasi) mai lì dove li si era lasciati. «Facebook rivela che i Linkin hanno oltre 60 milioni di ammiratori e questo ci carica sulle spalle una grossa responsabilità: fare sempre musica onesta» assicura Bennington.

«Non siamo predicatori, ma quando con la tua musica parli di guerra, di politica, di religione, finisci inevitabilmente per toccare sentimenti comuni. Per le storture del mondo non ci sono rimedi pronti, ma solo idee da far crescere tutti assieme. Francamente non so se siamo noi a rappresentare il nuovo del rock, certo è che ci stiamo impegnando molto a far evolvere la musica». La vena melodica spiazza un po’, ma un successo da 70 milioni di dischi venduti (e 2 Grammy) rappresenta una bella apertura di credito per la band anche in un contesto festivaliero come l’I-Day. «In passato, nella scrittura dei nostri brani, la musica ha sempre avuto priorità» ammette il cantante. «Stavolta, invece, siamo partiti dai testi, seguendo schemi precisi, iniziando da piano e chitarra per poi aggiungere gli altri strumenti uno dopo l’altro; ne è nata un’istantanea molto ben a fuoco del nostro stato emotivo attuale. Un disco intimo ed estremamente coinvolgente».

Per i Blink182, vale a dire Mark Hoppus e Travis Barker, quello monzese è il primo concerto italiano con Matt Skiba, l’ex chitarrista dell’Alkaline Trio arruolato dopo la rottura con Tom DeLonge, troppo assorbito dalle sue ricerche sugli Ufo e da altri progetti per pretendere di mantenere un posto nella band. «S’era messo in testa di farci suonare come i Coldplay» giura l’indignatissimo Barker, sopravvissuto nel 2009 a un pauroso incidente aereo. «Il punk per me è sempre stato fare quello che mi piace e fregarmene di quello che pensano gli altri. Ho vissuto la vita da rockstar all’estremo, ho sfidato la morte e non so perché ho vinto». Il risultato di questo nuovo corso Blink è “California”, settimo album album in studio uscito un anno fa con l’abbrivio del singolo “Bored to death”.

I Sum 41 (che il 26 agosto suonano pure al Carroponte di Sesto) invece sono sempre quelli di “All killer, no filler”, l’album che nel 2001 li ha resi un riferimento obbligato del pop-punk nordamericano, anche se l’ultima fatica è quel “13 Voices” arrivato in autunno a confermarne tutta la forza dirompente. Stasera i Sum saranno in scena alle 18.20, i Blink 182 alle 19.50 e i Linkin Park alle 21.45. Anche se a riscaldare gli animi dell’I-Day penserà prima lo staff di Linoleum (alle 13.55) e, a seguire, le performance di Sick Tamburo (15.25) e Nothing but Thieves (16.50).