Farmaci rubati e rivenduti: dure condanne

Il Tribunale di Monza ha inflitto pene pesanti agli ultimi due imputati e a una società farmaceutica valtellinese

Un'aula del tribunale di Monza

Un'aula del tribunale di Monza

Monza, 19 Giugno 2017 - Per il traffico di farmaci ospedalieri due condanne a 8 anni e 4 mesi e 5 anni e 9 mesi di reclusione rispettivamente agli imputati Giacomo Parolo e Stefano Casagrande, 320mila euro di sanzione per la società Farmaceutica Valtellinese di Sondrio e condanna al risarcimento dei danni a diverse aziende farmaceutiche parti civili come ad esempio la Novartis con provvisionali per oltre 900mila euro con confisca dei beni immobili e mobili, conti correnti e contanti sequestrati.

E' la sentenza del Tribunale di Monza per l'operazione dei carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni di Milano che aveva fatto scattare 19 arresti a vario titolo per associazione a delinquere, ricettazione, riciclaggio e commercio internazionale di farmaci rubati nonchè commercio di medicinali guasti e sequestrato medicinali per circa 3 milioni di euro e beni agli indagati per circa 23 milioni di euro ritenuti l'ingiusto profitto dei traffici dei medicinali ad alto costo, destinati alla cura del cancro e di malattie rare, rubati da grossisti o durante la consegna negli ospedali italiani e rivenduti all'estero, a volte anche senza essere conservati alle giuste temperature.

Un'inchiesta, coordinata dalla pm monzese Franca Macchia, partita da una società di commercio all'ingrosso di farmaci di Monza, la 'Equi-Farma', il cui titolare, Massimo Rigamonti, farmacista monzese, ha già patteggiato la pena di 3 anni e 8 mesi, mentre quella di 3 anni è stata concordata dal fratello Mario Rigamonti e infine a 4 anni ha patteggiato Giuseppe Aliberti, milanese con precedenti analoghi ritenuto dai carabinieri il promotore della presunta organizzazione criminale.