Villasanta, la Lombarda chiede 2 milioni al Comune

Come restituzione dei soldi versati per costruire Ecocity prima del disastro petrolio

Villasanta: Ecocity ora

Villasanta: Ecocity ora

Villasanta (Monza e Brianza), 25 ottobre 2017 - Atto 21732. Protocollato il 12 ottobre 2017. Oggetto: Richiesta di restituzione di acconto versato per decadenza decennale. Rif.: oneri versati a seguito di convenzione urbanistica del 25 febbraio 2004. Mittente: Lombarda Petroli spa. Destinatario: Settore Edilizia del Comune di Villasanta. A pochi giorni dalla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Monza - ma prima, è bene precisarlo - dalla Lombarda Petroli era partita questa richiesta. Per una cifra tutt’altro che trascurabile, capace di mettere in ginocchio il bilancio di un Comune di poco più che 13mila anime come è quello di Villasanta: «vista la convenzione relativa all’attuazione del Piano Particolareggiato Area Lombarda Petroli, che ha obbligato la scrivente al versamento di 2.000.000 (euro duemilioni) quale acconto al contributo commisurato al costo di costruzione così come stabilito dalla convenzione stessa; in considerazione che i versamenti dovevano corrispondere al rilascio di ogni singolo atto abilitativo all’esercizio dell’attività edilizia; visto che ad oggi, quanto previsto dalla sopracitata convenzione non ha avuto seguito e che la stessa risulta essere decaduta per decorrenza decennale; con la presente si richiede la restituzione dell’acconto versato». Insomma, i già difficili, delicati rapporti che per oltre mezzo secolo hanno legato l’ex raffineria di petrolio e la comunità che li ospitava sembrano arrivati a un punto di non ritorno. Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, i due cugini che avevano rilevato a suo tempo l’azienda di famiglia, sembrano ora decisamente intenzionati a far rispettare quanto ritengono nei loro diritti.

E vogliono i due milioni di euro che a suo tempo avevano versato come oneri al Comune per quella che nel 2004 era stata annunciata come una delle più grosse operazioni immobiliari della Brianza. Una rivoluzione, a cui le parti - Tagliabue e Comune di Villasanta - erano giunte dopo una tormentata trattativa incominciata addirittura nel 1995 e che doveva portare a una rivoluzione urbanistica: da un lato con la definitiva dismissione della raffineria, di fatto attiva solo come deposito di stoccaggio di idrocarburi sin dagli anni Ottanta; dall’altro con la sua trasformazione in un nuovo paese.  Sui 309mila metri quadrati della Lombarda Petroli, una volta bonificati, doveva sorgere infatti nel “libro dei sogni” una nuova realtà costituita da 100mila metri quadrati destinati ad attività produttive; 87mila per il terziario, di cui 20mila commerciali; 3.225 come zona residenziale; e i restanti 119mila destinati a verde e servizi pubblici.

Ecocity  era stata ribattezzata la nuova città, costituita appunto da strutture commerciali, alberghi, uffici, addirittura una nuova stazione ferroviaria ubicati attorno a un cuore verde costituito da un parco a forma di diamante. Il piano sembrava procedere a gonfie vele, a farsene carico erano stati i fratelli Addamiano, notissimi costruttori che avevano già lavorato al recupero dell’ex Autobianchi a Desio, le brochure presentate promettevano bene: «Con Ecocity, Addamiano ha deciso di ricostruire ciò che l’uomo aveva distrutto, bonificando l’intera area su cui sorgeva la raffineria Lombarda Petroli». Un’operazione da 50 milioni di euro - il valore complessivo dell’area - che una volta realizzati gli immobili doveva lievitare però fino a fruttare 350 milioni.

Non è decisamente andata così. Solo il 20% di quanto doveva essere costruito - capannoni commerciali - è stato realizzato. Poi, sono arrivati prima la crisi del mattone, che ha portato ai primi ritardi e sconquassi, e poi il 22 febbraio del 2010 l’incidente nell’ex raffineria, con le sette cisterne sabotate e aperte a riversare il loro contenuto nero nel Lambro. «Una mazzata che ci taglia le gambe, non so se ci riprenderemo più» si sfogava trattenendo a stento le lacrime Giuseppe Tagliabue all’indomani del disastro.  Condannato al processo per disastro colposo, Giuseppe Tagliabue non ha mai accettato di passare per colpevole. E ora, almeno due milioni la Lombarda Petroli ha deciso di chiederli indietro al Comune di Villasanta.