Doveva essere espulso dall'Italia ma torna a Monza e mette a segno due colpi

Lo avevano spedito al Cie per essere espulso tempo fa, visti anche i suoi precedenti (clandestino e coinvolto in risse). Eppure era tornato a Monza

Una volante della Polizia in una foto d'archivio

Una volante della Polizia in una foto d'archivio

Monza, 19 agosto 2017 - Lo avevano spedito al Cie per essere espulso tempo fa, visti anche i suoi precedenti (clandestino e coinvolto in risse). Eppure era tornato a Monza. E la notte scorsa ha dato prova criminale di sé. Tutto comincia a mezzanotte, quando un italiano senza fissa dimora che circola spesso davanti alla stazione viene affrontato da un terzetto di stranieri che gli rapinano lo zainetto con dentro il suo telefono cellulare.

I poliziotti vanno a cercare, ma non trovano traccia dei banditi, anche se hanno la descrizione abbastanza precisa di uno di loro, quello con le treccine. Tutto finito? Per nulla. Alle 5 del mattino, sempre alla stazione ferroviaria, una pattuglia del Commissariato di polizia di Monza intercetta un uomo mentre sta rubando a bordo di una macchina parcheggiata. Lo bloccano. E addosso gli trovano lo zainetto con il telefono cellulare della rapina di mezzanotte.

Il soggetto è appunto un cittadino originario del Gambia, 33 anni, irregolare sul territorio, senza fissa dimora, già invitato ad allontanarsi dall'Italia da preciso ordine del Questore. I poliziotti lo arrestano per furto aggravato in flagranza (quello a bordo della macchina) e lo denunciano per rapina in concorso con ignoti (quella di mezzanotte) e per violazione delle normative sugli extracomunitari e per non aver obbedito all'ordine  del Questore. Quando sarà rintracciato l'italiano senza fissa dimora vittima della rapina, e avrà riconosciuto zainetto, telefonino e foto del suo rapinatore, gli sarà anche restituito il maltolto.