Delitto di Cogliate: gatti, cani e misteri di una vita spezzata

I vicini di casa hanno confermato di sapere pochissimo di Sabrina e Marco.

Forze dell'ordine fuori dall'abitazione

Forze dell'ordine fuori dall'abitazione

Cogliate (Monza Brianza), 28 novembre 2017 - C'erano ancora due gatti nel giardino di casa di Sabrina e Marco, ieri mattina. Li hanno recuperati gli agenti della Polizia locale di Cogliate, intervenuti insieme ai carabinieri. Saranno affidati in custodia insieme ai 4 cani che sono stati portati via sabato pomeriggio, a poche ore dal delitto in cui ha perso la via Marco Benzi, ucciso dalla sua compagna Sabrina Amico, colpito da diverse martellate nel letto, dove avevano trascorso l’ultima notte insieme.

Lui era tornato a casa con la Opel Astra station wagon, che è ancora lì, parcheggiata frettolosamente: l’auto con la quale portava in giro anche i cani come raccontano le coperte stese sui sedili posteriori abbassati. Sabato mattina è scattato il raptus di Sabrina ossessionata dall’idea che quel nuovo compagno, Marco, con il quale conviveva da un paio d’anni, potesse avere delle strane idee sui suoi figli più piccoli, avuti dalla precedente relazione. I vicini di casa hanno confermato di sapere pochissimo di Sabrina e Marco. Qualcuno si era lamentato per la presenza dei cani nell’appartamento al piano terra della palazzina di via Mascagni. Per il resto, solo i saluti formali quando ci si incrociava tra il cancelletto e l’atrio. Del resto la vita della coppia si svolgeva altrove: Sabrina lavorava in un bar gelateria di Garbagnate e negli uffici e nei negozi accanto molti ne ricordano il sorriso e i modi gentili e delicati. Qualche volta si vedeva qui anche Marco, per un caffè e due chiacchiere. Una coppia apparentemente normalissima, come ricordano oggi quelli a cui capitava di incontrarli. Ma da qualche mese i due avevano avviato anche un negozio di gadget e giochi per bambini a Solaro, in via Varese, sotto i portici. Qualcuno li ricorda anche lì.

Nell’attesa che sia fatta piena luce sulla vicenda, a scatenarsi sono gli utenti di Facebook che nelle bacheche aperte di Sabrina e Marco stanno lasciando diversi commenti. In particolare, per Sabrina Amico, c’è chi prova a sostenerla con un «Forza e coraggio!» per essere però subito ripreso da chi senza mezzi termini la definisce «assassina» e ci mette anche un paio di punti esclamativi, fino a chi tenta una riflessione: «Se una persona arriva a fare ciò che ha fatto, forse ha subito molte cose. Bisogna capire cos’è successo. Non si può giudicare!» In mezzo, anche insulti pesanti, gratuiti. Incredulità invece sulla bacheca di Marco dove, chi ha avuto modo di conoscerlo, scrive di non poter credere al sospetto di attenzioni morbose verso i bambini. Qui i messaggi sono soprattutto di cordoglio, qualcuno scrive «Hai finito di soffrire» facendo pensare ad una vita piuttosto complicata, fino a Salvatore che lo saluta con un semplice «riposa in pace, amico mio».