Cina Mercato ad Agrate Brianza, la cittadella commerciale protetta da due leoni di pietra

È la più grande d’Europa, 4mila container l’anno

Cine Mercato ad Agrate Brianza

Cine Mercato ad Agrate Brianza

Agrate Brianza, 18 novembre 2017 - Due grandi leoni in pietra, presenze benauguranti nella cultura cinese, accolgono i visitatori del Centro Ingrosso Cina. Sono arrivati dalla Cina questa primavera, messi sul piedistallo con una gru e salutati con una grande festa. Ora proteggono Cina Mercato, ideato dal Gruppo Aumai, guidato dall’imprenditore Chen Wen Xu, detto Il Sandro.

Ha investito 50 milioni (13 sono andati al Comune) nel progetto del Cina Mercato che prima dell’apertura è stato lo spauracchio dei negozianti di Agrate e della Lega Nord che aveva organizzato una protesta. Ma i timori (assalto delle auto e la concorrenza nefasta al commercio locale) si sono dimostrati ingiustificati alla prova dei fatti. Il grande traffico sulla provinciale che collega il paese brianzolo a Carugate c’è ma è diretto verso la Tangenziale est, verso le fabbriche e gli uffici della zona e la zona commerciale di Carugate con Ikea e Carosello. Presto sarà costruita una rotatoria, inserita in convenzione, per favorire il defluire di macchine, furgoni e camion. Fuori dal gigante rosso non si vede la folla di gente e la confusione tipica dei centri commerciali. Forse perché la vendita qui è solo all’ingrosso. Non è possibile comprare un solo abito o un solo paio di scarpe anche se si ha partita iva. Inutile provarci: nei negozi spiegano, in un italiano improbabile, che c’è un numero minimo di acquisto, 10 o più capi e di taglie differenti. Infatti si vedono uscire solo persone con borsoni colorati pieni di merci: sono negozianti al dettaglio, tanti italiani, che fanno rifornimento. Siamo entrati nel ventre del gigante cinese un mercoledì mattina di una settimana qualunque. Dentro si cammina in tutta comodità e senza bisogno di spingere o evitare la ressa. Subito a sinistra c’è la reception, a destra il bar. Il piano terra è riservato all’abbigliamento: uomo, donna, bambini, abiti da lavoro, pigiami. Alcune vetrine sembrano quelle di importanti boutique e i venditori le mostrano con orgoglio. Sopra: calzature, intimo, borse, valigie, bijou, accessori cellulari, auto, illuminazione led, telecamere, casalinghi. Un’offerta a tutto tondo.

Al primo piano si incontrano la direzione, il ristorante e un piccolo punto vendita alimentare. Una cittadella commerciale costruito in via delle Industrie, dove una volta c’era la fabbrica chimica dell’Uquifa, la più grande d’Europa di prodotti cinesi. Quasi ogni giorno arrivano container, a pieno regime saranno quattromila all’anno. È un nuovo progetto che ha alimentato il business lungo la via dell’Oriente, sull’asse Milano-Cina dopo l’acquisizione delle quote di maggioranza dell’Inter da parte di Suning Group, la cordata che ha comprato il Milan da Silvio Berlusconi e il palazzo Broggi, l’ex sede di Unicredit in piazza Cordusio, ceduto per 345 milioni di euro al gruppo cinese Fosun.