Investiti dal treno per un cappello, l’assurda morte di due anziani

Cesano Maderno: lui perde il berretto fra le sbarre, lei lo raccoglie e cade. Poi l’impatto

La tragedia al passaggio a livello

La tragedia al passaggio a livello

Cesano Maderno (Monza Brianza), 13 dicembre 2017 - Troppo tempo sui binari. Un cappello che cade, forse una scarpa che si incastra: marito e moglie, pensionati di Cesano Maderno, sono morti all’istante, travolti dal treno che non hanno visto arrivare. Stavano rientrando a casa insieme, Michele Lorusso e Maria Giuseppina Iacovazzo, 78 e 75 anni, ieri poco prima delle 10.

Hanno deciso di attraversare il passaggio a livello della vecchia stazione di via Libertà, pur con le sbarre abbassate, come fanno in tantissimi durante tutto l’arco della giornata, per andare da una parte all’altra di uno dei viali principali della città, tagliato in due dalla ferrovia. Non è ancora del tutto chiaro come sia successo: lo stabiliranno le indagini della Polfer di Milano arrivata insieme ai carabinieri di Desio. Entrambi sono stati travolti dal treno, un regionale di Trenord, partito da Seveso e diretto a Rogoredo. La donna è finita sotto il convoglio, l’uomo, probabilmente nel disperato tentativo di salvarla, è stato colpito dalla motrice ed è stato scaraventato a terra.

La situazione è apparsa tragica fin dai primi istanti. Sono subito partite le richieste di soccorso ma quando sono giunte sul posto ambulanze, auto medica e vigili del fuoco, i due anziani erano già morti. Il destino si è compiuto velocemente. Mentre arrivavano i mezzi di soccorso, la folla accorreva. Sulle bocche fiorivano parole di polemica, davanti a quel passaggio a livello che, da quando è stata realizzata la nuova stazione qualche centinaio di metri più avanti, resta a lungo abbassato e che per questo molti, troppi, oltrepassano ogni giorno più volte, per raggiungere supermercato, negozi e uffici. Per le auto ci sono due sottopassi a nord e a sud, ma per ciclisti e pedoni, non c’è un’alternativa. E in via Liberà è un continuo ignorare i divieti. Probabilmente lo facevano spesso anche le due vittime di questa tragedia, che abitavano a poche centinaia di metri. Ieri mattina però qualcosa è andato storto, sono rimasti sul binario più tempo del previsto, forse per quel maledetto cappello, e il macchinista non ha potuto frenare.