Al volante con il cellulare, effetto panico: forza il posto di blocco e crea il caos

Vimercate, fuga, schianto e l'arresto: "Non volevo perdere la patente"

Guida con il cellulare (Crocchioni)

Guida con il cellulare (Crocchioni)

Vimercate, 26 luglio 2017 - Un minuto prima chiacchierava al cellulare, uno dopo è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale. Ha forzato un posto di blocco, causando un incidente sulla Tangenziale Est, finito con un bilancio serio: un’altra automobilista ferita, dopo essersi ribaltata perché urtata da lei, la «telefonista al volante», condannata ieri pomeriggio per direttissima a un anno di reclusione, pena sospesa. Il terrore di perdere la patente, lunedì sera, a Vimercate, in Brianza, ha trasformato una tranquilla impiegata di 41 anni in una scheggia impazzita. La conversazione non era poi così innocente: manovrava l’auto con una mano sola. Circostanza che non è sfuggita ai carabinieri, fermi per un posto di blocco di routine ad Agrate. Loro l’hanno vista e lei lo ha notato.

Che sia stato il terrorismo delle fake-news che girano su Internet, che promettono punizioni istantanee esemplari per chi si gingilla con lo smartphone al posto di guida, o la voglia di non pagare pegno, è impossibile saperlo. DI certo, la tranquilla impiegata non ha lasciato al militare neppure il tempo di sollevare la paletta. Ha spinto sull’acceleratore, mentre le gazzelle ingranavano la marcia, con la sirena innestata. La fuga verso la libertà è durata poco: neanche un chilometro, tutto in autostrada. All’altezza dell’uscita di Vimercate Centro, direzione Usmate, ha sterzato decidendo di ritornare in carreggiata, dopo aver imboccato la rampa. Proprio in quel momento passava una 53enne di Velate, che se l’è vista entrare nella fiancata. Un attimo e la sua Punto è andata in testacoda, si è capottata, schiantandosi contro il guard-rail. Esattamente come l’investitrice.

Una scena apocalittica, all’imbocco della galleria, in uno snodo fra i battuti della zona. Soccorsi immediati, per la povera vittima, che ne avrà per dieci giorni. QUANDO l’impiegata dal cellulare facile è scesa dalla sua auto ridotta a rottami, nessuna cura, ma il trasbordo sul sedile posteriore dell’auto dei carabinieri. Gli scafati militari di Vimercate pensavano di trovarsi di fronte un pericoloso criminale, qualcuno con qualche magagna che preferiva non raccontare. E, invece, una volta in caserma, fra i singhiozzi, la signora ha confessato: «Ho pensato che non avrei più potuto guidare. E sono andata in tilt», ha detto. Un caso che coincide perfettamente con le situazioni messe a fuoco dalle statistiche. Secondo gli ultimi dati Istat, chi viaggia distratto, causa il 20% degli incidenti che finiscono con una corsa all’ospedale e in cima alla lista delle cause di disattenzione c’è proprio l’uso del telefonino. Un fattore che fa aumentare il rischio di scontro di quattro volte, rispetto a chi lo lascia in borsa o usa l’auricolare.