Cartello di insulti contro disabile, lettera di scuse: vero pentimento o strategia?

L’imprenditore ha scritto all’associazione Ledha che lo aveva denunciato per diffamazione Un passo importante anche se il contenuto non convince

Il cartello lasciato nel parcheggio (Foto Facebook)

Il cartello lasciato nel parcheggio (Foto Facebook)

Monza, 16 settembre 2017 - Tutti vorrebbero sapere chi è, ma nessuno lo dice. Le scuse via raccomandata non cancellano l’indignazione, «ma sono un passo avanti in questa brutta vicenda». L’imprenditore brianzolo, autore, ad agosto, del cartello di insulti contro un disabile nel parcheggio del centro commerciale Carosello di Carugate, ha rotto il silenzio con una lettera indirizzata alla Ledha, l’associazione che tutela i portatori di handicap, che l’ha denunciato per diffamazione.

«La missiva è importante – dice Marco Faini, vicepresidente del sodalizio, attivo sul caso fin dall’inizio -, ma avremmo preferito incontrare l’autore di persona. Purtroppo, non è ancora stato possibile». Massimo riserbo sull’identità dell’ingegnere che, dopo aver preso una multa perché aveva parcheggiato su un posto riservato a chi è in carrozzina, si era preso la briga di esporre la velina offensiva, che ha scatenato la riprovazione generale. Nel messaggio  con il quale prova a fare ammenda, il 40enne smentisce tutto: «Non pensavo affatto quel che ho scritto» e sottolinea di esserne «profondamente rammaricato». Aggiunge che sarebbe «onorato di conoscere di persona i membri del sodalizio» e di «voler contribuire alla causa», ma non inserisce un recapito al quale contattarlo.

Un captatio benevelotiae sospetta per i volontari che notano una certa «incongruità fra la forma usata nel cartello e in quello della lettera, come se a scrivere non fosse stata la stessa persona». Il timore che i difensori abbiano suggerito al responsabile di chiedere perdono per attenuare la sua posizione è più che legittimo. «Non facciamo il processo alle intenzioni – continua Faini – lui, però, deve presentarsi «de visu». Affrontare, cioè, le persone che ha insultato «non credo, come dice nella missiva, con un gesto d’istinto. Le parole che ha adoperato sono gravissime. Senza contare che per quanto mi concerne, ha avuto tutto il tempo di meditare, visto che è andato e tornato dal parcheggio per esporre il suo incredibile punto di vista».

Il centro commerciale ha subito condannato il gesto. Furiosi, centinaia di cittadini che continuano a commentare la vicenda sui social network e in piazza, chiedendo di «rendere pubbliche le generalità dell’interessato». Ledha non ritirerà la denuncia, «per noi resta tutto come prima», ma non esclude di farlo dopo l’appuntamento chiarificatore, se fosse vero che «lui si è pentito sinceramente». Un invito neanche troppo velato a farsi avanti al più presto. Una vicenda  che aveva avuto un’eco mediatica nazionale dopo che un cliete del Carosello aveva fotografato il cartello condividendolo su Facebook scatenando l’idignazione di migliaia di utenti di Internet. Grazie poi alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza del centro commerciale l’autore del cartello è stato identificato.