Mangiano funghi raccolti a Carate, anziani coniugi in rianimazione

I due di Besana Brianza li hanno presi di fronte alla Cappelletta dell’ospedale e cucinati

Pronto soccorso dell'ospedale

Pronto soccorso dell'ospedale

Carate (Monza e Brianza) 8 ottobre 2017 - Raccolgono funghi di fronte alla cappelletta dell’ospedale di Carate, pensando fossero prataioli e finiscono in rianimazione per intossicazione. Sono ricoverati in gravissime condizioni, e rischiano la vita, i due coniugi, di 79 anni lui e 78 anni lei, residenti a Besana Brianza, nella frazione di Villa Raverio. Secondo il racconto del figlio della coppia, che non è rimasto intossicato, marito e moglie hanno raccolto nei giorni scorsi dei funghi nei prati di fronte alla cappelletta dell’ospedale intitolato a Vittorio Emanuele III.

Il pensionato non si è rivolto dopo la raccolta all’Ats (come rendono noto gli avvisi soprattutto in questo periodo) di competenza per fare controllare i funghi raccolti perché è un esperto e già in diverse occasioni ha raccolto, cucinato e mangiato funghi senza avere conseguenze. L’occhio esperto e allenato distingue in pochi secondi le specie buone da quelle cattive e tossiche. Ma il pericolo è sempre dietro l’angolo, soprattutto quando si ha a che fare con varietà facilmente confondibili che, per l’imperizia e la scarsa attenzione, possono finire nel cesto e poi sulla tavola.

A quanto sembra nel gruppo di prataioli raccolti all’interno del perimetro dell’ospedale, era presente un’amanita falloide, detta anche «falso prataiolo» che ha intossicato i due coniugi besanesi. Basta anche solo una piccola quantità, un solo fungo, per mettere in pericolo la vita di molte persone. Giovedì i due coniugi besanesi, dopo averli raccolti, li hanno poi cucinati e consumati per cena. Venerdì mattina i primi malori che con il passare delle ore si sono intensificati tanto da portarli a decidere di rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale di Carate Brianza poco dopo mezzogiorno.

Proprio l’anamnesi dei medici in servizio all’ospedale caratese ha permesso di capire cosa sia successo attraverso esami specifici che hanno evidenziato immediatamente un aggravarsi delle condizioni. Il marito 79enne è stato portato in rianimazione al Policlinico di Milano dove si trova tutt’ora ricoverato, la moglie invece è anche lei degente in rianimazione dell’ospedale di Desio. Entrambi sono in gravissime condizioni ed in pericolo di vita e solo con il passare delle ore i medici riusciranno a capire l’evolversi della situazione. Non è la prima volta che in Brianza i funghi diventano i responsabili di un grave fatto di cronaca: sette anni fa, nel 2010 Francesco Donchi, il pensionato di 67 anni di Briosco è morto dopo dieci giorni di agonia nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Erba, dopo aver mangiato dei funghi, quelli che lui credeva che fossero chiodini, che lui stesso aveva raccolto poco prima nel suo giardino.