Candy, licenziamenti congelati: altri 2 anni di solidarietà

Brugherio, raggiunta l'intesa che permette di scongiurare 373 tagli nell'immediato

La fabbrica Candy di Brugherio

La fabbrica Candy di Brugherio

Brugherio, 7 ottobre 2015 -  Altri due anni di contratti di solidarietà e licenziamenti congelati in Candy. È l’esito della trattativa sindacale che si è conclusa ieri in tarda serata e che permette, per il momento, di scongiurare i 373 esuberi annunciati a fine giugno dalla multinazionale made in Brianza. Una soluzione che era sembrata già molto probabile dopo il penultimo incontro tra sindacati e manager aziendali settimana scorsa.

«Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto che permette di evitare tagli occupazionali, ma non possiamo nasconderci i timori che la situazione si possa ripresentare fra due anni, al termine della solidarietà. Per questo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi lavoreremo affinché l’azienda elabori un piano industriale in grado di rilanciare la produzione a Brugheria», ha detto il segretario della Fiom Cgil Brianza, Pietro Occhiuto appena uscito dalla sede di Confindustria dove si è svolta la trattativa.Nel dettaglio gli operai della Candy proseguiranno con il contratto di solidarietà (in vigore da 2 anni e in scadenza il 13 ottobre) con qualche variazione. L’attuale solidarietà è infatti tarata su 250 esuberi mentre quella che comincerà nelle prossime settimane sarà calibrata su 340 esuberi. I 500 operai attualmente al lavoro nello stabilimento di Brugherio lavoreranno per in monte ore pari al 42% dell’orario normale, guadagnando di meno ma permettendo a tutti di restare al proprio posto.

Un epilogo atteso che sarà illustrato dai sindacalisti ai dipendenti in un’assemblea programmata per lunedì prossimo. «Ora dovremo entrare nel merito del piano industriale che l’azienda si è detta pronta a presentare entro fine anno», dice Occhiuto. Già il 15 settembre è fissato un nuovo incontro.

Durante la solidarietà poi l’azienda potrà tentar la strada della «mobilità volontaria». Chi vorrà potrà infatti accettare la cifra messa sul piatto dall’azienda (sino ad ora 15mila euro ma i sindacati punterebbero al doppio) per laciare la fabbrica. Resta comunque da decifrare il futuro produttivo della fabbrica brianzola di lavatrici (l’ultima del Gruppo Candy rimasta in Italia). È evidente infatti che se le condizioni del mercato non muteranno sarà difficile mantenere la produzione a Brugherio (l’anno prossimo si scenderà a 330mila lavatrici dalle attuali 380mila).

Una multinazionale, la Candy, in grado di costruire 6,3 milioni di elettrodomestici nel mondo nel 2014. Il Gruppo Candy controlla infatti anche i marchi Hoover, Iberna, Jinling (Cina), Rosières, Susler (Turchia), Vyatka (Russia), Zerowatt, Baumatic con 5.300 addetti nel mondo e 8 centri produttivi in Europa, Turchia e Cina con 50 consociate. Accanto alla fabbrica di Brugherio c’è anche il quartier generale della Candy dove lavorano oltre 400 fra impiegati, ingegneri e tecnici.