Bimbo in fuga a 17 mesi, solo per tutto il pomeriggio. E la mamma non lo cerca

Monza, lei si addormenta e lui infila la porta

Il carabiniere e il bambino

Il carabiniere e il bambino

Cornate D'Adda (Monza), 24 novembre 2017 - Solo, nella piazza del paese. Un bambino di 17 mesi cammina a passi stentati, ai piedi soltanto un paio di calze. Si guarda intorno, gioca. Nessuno ad accompagnarlo, nessuno a tenerlo d’occhio. Semplicemente, è uscito di casa, infilando la porta, ed è arrivato nel cuore di Cornate d’Adda, piccolo paese in provincia di Monza. Addosso ha solo una felpa, neppure un giubbino. Per sei lunghissime ore, la mamma non si accorge della sua mancanza. Non dà l’allarme, non lo cerca. Sicura, forse, di averlo con sé. Nel frattempo, uno dei passanti ha già notato il piccolo, chiedendosi chi fosse, di chi fosse figlio. Lui è troppo piccolo per rispondere, per dare indicazioni. La carnagione è scura, non parla italiano ed è evidente che non può aver fatto molta strada. Sul polso, un braccialetto con un nome arabo, fin troppo comune.

Non resta che chiamare i carabinieri, che si mettono al lavoro insieme ai vigili. A loro il compito non facile di capire da dove il piccolo provenga. Nel frattempo, per pura precauzione, viene accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale, per banali controlli di routine. Nel frattempo, vigili e carabinieri si danno da fare. Spunta l’idea di rivolgersi alla comunità musulmana del piccolo centro sulle sponde dell’Adda. Sono loro a cominciare a contattare a tappeto tutti i conoscenti immigrati, a chiedere chi di loro avesse smarrito un figlio con quel preciso nome. Una catena di solidarietà che comincia a dare i suoi frutti dopo qualche ora. Qualcuno ricorda, altri danno indicazioni e il cerchio si stringe.

Si finisce per identificare una coppia. Si tratta di una donna di 32 anni, originaria del Marocco, che lavora come domestica e del marito, connazionale di 37 anni, che fa il venditore ambulante. Vivono a cento metri dalla piazza dove il piccolo è arrivato sui suoi traballanti passi. Alla fine, la conferma: sono loro. Ad avvisare la mamma che suo figlio se n’è andato è proprio uno dei componenti della comunità islamica locale. Lo stesso che l’ha messa in contatto con i carabinieri. Quanto alla donna, ha provato a dare le sue spiegazioni. Tornata a casa dal lavoro all’ora di pranzo, si era addormentata, portando il piccolo con sé sul letto. La porta di casa è sempre aperta. Per questo il bambino, che non dormiva, se l’è squagliata. Quando nel pomeriggio la mamma si è svegliata, ha cominciato a cercarlo attorno a casa. Giusto in tempo per ricevere la telefonata.