'Ndrangheta, tre arresti per usura e spaccio di stupefacenti / FOTO

Due di loro avevano base logistica in Brianza, il terzo invece risiedeva da qualche tempo a Pavia

Carabinieri

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Monza, 23 gennaio 2017 - L'indagine che ha portato all'esecuzione, questa mattina, di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per usura nei confronti di tre esponenti della 'ndrangheta in provincia di Monza e Brianza è partita nell'ottobre 2015 grazie alle dichiarazioni di un collaboratore, già accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Un filone sviluppatosi autonomamente dopo l'arresto di un altro esponente, P.D.L., trovato con un arsenale in casa nel novembre 2016.

Gli imprenditori - uno nel settore dei metalli per costruzione, l'altro nel settore della distribuzione dei carburanti - nonostante fossero "strozzati" con prestiti del tasso del 10% mensile, non hanno mai denunciato e all'inizio hanno anche negato di aver preso in prestito le somme. Prestiti da 10mila euro che arrivavano in poco tempo a diventare anche 40mila. Dalle perquisizioni eseguite a casa dei tre - F.B., M.S. e R.G. - tutti residenti nel comune di Mariano Comense, sono stati trovati anche 10mila euro in contanti: 4mila a casa di F.B., dove era presente la moglie, e 6mila a casa di R.G., custoditi, peraltro, all'interno di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per 416bis di cui era destinatario il cognato di R.G., detto "Peppino"; a casa di M.S. sono invece stati trovati assegni in bianco.

Il presunto capo dell'organizzazione F.B., la cui accusa in questo caso è stata formulata grazie alle intercettazioni ambientali mentre dava disposizioni per il recupero crediti, è stato raggiunto in carcere dall'ordinanza, perché già condannato a 6 anni in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso dopo l'indagine "Quadrifoglio" del 2014, condotta dal Ros di Milano. In un precedente episodio l'uomo era stato protagonista di atti intimidatori contro la direttrice del carcere di Monza, cui erano stati recapitati tre proiettili in busta chiusa. Il cognato 27enne M.S. è invece incensurato. Il terzo componente, R.G., ha precedenti per droga e effettuava i prestiti indipendentemente da F.B., ma in collegamento con il clan di riferimento della 'ndrina locale di Seregno. 

Fonte Agi