Violenza sulle donne, al pronto soccorso arriva il "codice rosa"

Il "Codice rosa" si aggiunge a quelli comunemente assegnati secondo la gravità delle condizioni di chi accede in ospedale. E' il progetto "Diade", avviato a Monza in sinergia tra alcuni comuni, Procura della Repubblica, Prefettura, ospedali e il C.a.do.m ( (Centro aiuto donne maltrattate).

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Monza, 29 settembre 2014 - Al pronto soccorso arriva il "Codice rosa", che si aggiunge a quelli comunemente assegnati secondo la gravità delle condizioni di chi accede in ospedale, per le donne vittime di violenza. E' il progetto "Diade", avviato a Monza in sinergia tra alcuni comuni, Procura della Repubblica, Prefettura, ospedali e il C.a.do.m ( Centro aiuto donne maltrattate). "Le dimensioni del fenomeno della violenza sulla donna sono enormi - ha commentato il procuratore capo di Monza Corrado Carnevali, durante la presentazione del progetto - dal 2009 abbiamo registrato un costante aumento, solo in un anno abbiamo registrato cento casi in piu'".

"Certamente - ha aggiunto il magistrato - c'è maggiore consapevolezza e quindi più libertà di denunciare, anche da parte delle donne straniere che hanno colto la possibilità concreta di trovare aiuto. Questo progetto è quindi ancor più importante e ci impone una riflessione sull'educazione che viene data alle future generazioni, circa i ruoli assolutamente paritari all'interno della famiglia". Il progetto Diade, implementazione del precedente "Artemide", mette in rete ospedali e medici di base, forze dell'ordine, prefettura e giustizia, con i consultori e le strutture di accoglienza, attraverso specifica attivita' di formazione. Questo per definire e costruire il "Codice rosa" interno ad ospedali pubblici e convenzionati, per le donne vittime di violenza che si rivolgono al Pronto Soccorso e che metta in moto il protocollo di intervento in rete tra tutti gli attori del progetto. "Ci vorra' del tempo - ha commentato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Monza, Cherubina Bertola - ma è questo il nostro obiettivo".