Scuola, il Provveditorato chiude: Brianza sulle barricate

Provincia e Comune si preparano a dare battaglia. "A fronte di questa iniziativa che consideriamo gravemente scorretta stiamo cercando di approntare una rete di protezione a tutela degli interessi del territorio" di Monica Guzzi

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Monza, 1 novembre 2014 - Il Provveditorato agli Studi ha i giorni contati. Dopo la riforma che ha trasformato la Provincia in ente di secondo livello, anche l’ambito territoriale scolastico di Monza e Brianza chiuderà i battenti. La direzione generale dell’Ufficio scolastico della Lombardia ha convocato per lunedì i sindacati regionali della Funzione pubblica in rappresentanza del personale impiegato per una riunione informativa sulla chiusura degli sportelli di Monza, dove la reggenza dell’ufficio non è più stata rinnovata da settembre. A darne notizia è stato Enzo Palumbo della Flc Cgil, e la Brianza è pronta a mobilitarsi. Quanto sta accadendo infatti si temeva da mesi. A luglio il sindaco di Monza Roberto Scanagatti e l’allora presidente della Provincia Dario Allevi avevano scritto persino al premier Renzi per chiedere il completamento del decentramento del Provveditorato con l’attribuzione alla Brianza dei codici meccanografici necessari alla completa autonomia.

La stessa richiesta era stata sostenuta bipartisan dai parlamentari locali Paolo Grimoldi (Lega), Elena Centemero (Forza Italia) e Roberto Rampi (Pd). Tutti preoccupati del futuro di un servizio che dalla sua istituzione nel 2008 ad oggi ha risposto ai bisogni di una realtà fatta di 130mila studenti fra i 3 e i 19 anni e di 670 scuole pubbliche e private. Un’autonomia tuttavia rimasta a metà, poiché il distacco dei codici meccanografici delle istituzioni scolastiche di Monza e Brianza non è mai avvenuto, nonostante l’operazione fosse a costo zero, con il risultato che graduatorie e organici sono rimasti su scala milanese, con disagi per il personale e per il funzionamento delle scuole.

Ora si profila il finale annunciato. Provincia e Comune si preparano a dare battaglia. «A fronte di questa iniziativa che consideriamo gravemente scorretta stiamo cercando di approntare una rete di protezione a tutela degli interessi del territorio - dice il presidente della Provincia, Gigi Ponti -. Come Provincia e Comune faremo il possibile. Ho già sentito i nostri parlamentari e i consiglieri regionali. Occorre rispetto per la cittadinanza, per gli studenti e per i docenti che lavorano in Brianza». «Il problema è che la mancanza di quei codici ha impedito di rendere permanente il servizio - sottolinea il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, che annuncia iniziative in accordo col presidente della Provincia -. Ma da qui a chiudere gli uffici ne corre. È una decisione burocratica che non tiene conto di tanti fattori, non ultimo il fatto che la Provincia di Monza continua a esistere ed esiste come erogatore di servizi».

monica.guzzi@ilgiorno.net