Cascina crollata, via Salaino di Oreno riapre in sette giorni

Polemiche politiche a Vimercate sui ritardi nell'intervento

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Vimercate (Monza), 26 luglio 2016 - Via del Salaino riaprirà fra una settimana, dopo un mese di chiusura post-alluvione e polemiche a non finire. Primo banco di prova spicciolo per la giunta Sartini di Vimercate, che «scivola su una buccia di banana». La minoranza punta l’indice sul ripristino-lumaca della battutissima strada di Oreno, bretellina comunale al servizio della Monza-Trezzo, interrotta al traffico per precauzione dal 16 giugno. Le piogge torrenziali del mese scorso hanno dato il colpo di grazia al fatiscente complesso seicentesco di proprietà privata, un pezzo di casa colonica, quella sera, è caduto per strada, facendo scattare la serrata.

Nessuno però immaginava che i tempi per tornare alla normalità sarebbero stati biblici. E fra i cittadini, inferociti, c’è pure chi sottolinea che il crollo non avrebbe neanche dovuto verificarsi. «È compito della proprietà tenere gli edifici in ordine». Il sindaco Francesco Sartini assicura che la fine del cantiere è vicina. «È stato lo stesso privato a informarci che stava provvedendo a sistemare la cascina – spiega –. Noi lo avevamo invitato ad accelerare. Se, al contrario di quel che mi hanno assicurato, ci saranno ulteriori ritardi, prenderò provvedimenti più stringenti». Quelli che gli chiede di adottare l’opposizione: un’ordinanza con tutti i crismi. «Centinaia di automobilisti sono costretti oggi giorno a fare il giro da via Euclide perché qualcuno non ha ottemperato ai propri doveri – sottolinea Alessandro Cagliani di Noi per Vimercate. I Cinque Stelle devono smettere di fare filosofia sui massimi sistemi e capire che amministrare una città significa sporcarsi le mani. Occuparsi cioè di cose piccole, che, poi, non lo sono affatto». Attacco anche dal Pd. «Se impiegano cinque settimane per riaprire una strada, stiamo freschi», rincara Mariasole Mascia. Stesso tono per il capogruppo azzurro Cristina Biella. «E se ci fosse scappato il morto?», chiede Cagliani riferendosi ai calcinacci finiti sull’asfalto durante il nubifragio. Sartini ammette: «Siamo stati graziati quella sera, ora bisognerà sistemare il problema una volta per tutte».

Il primo cittadino ha in mente un sopralluogo nel complesso che esisteva già prima della guerra dei Trent’anni, simbolo della società pre-industriale, oltraggiato dal tempo e dall’incuria. Cascina Varisco, come la Cavellera e il Pignone, è ridotta a un rudere e non da oggi. «Non vorremmo che la prossima volta fosse qualche innocente a farne le spese», teme la minoranza.