Desio festeggia la Nazionale Special Olympics campione del mondo

Il Commissario tecnico è il desiano Pierantonio Galimberti, 61 anni

La squadra azzurra

La squadra azzurra

Desio (Monza Brianza), 3 agosto 2015 - Una gioia da stropicciarsi gli occhi. Facendoli lacrimare un po’, fino a irrigare il sorriso. Un trionfo inaspettato, meritato. Che può rendere orgoglioso un intero Paese, perchè rappresenta la vittoria dello sport pulito e dei suoi valori. Di ragazzi coraggiosi, entusiasti ed entusiasmanti, e di uno staff impeccabile. Pochi lo sanno, ma c’è una Nazionale di calcio che - lontana dai riflettori - è diventata campione del mondo. É la Nazionale Special Olympics di calcio unificato: ragazzi con disabilità mentale, insieme ad alcuni giocatori partner, con precise limitazioni per regolamento.  Una Nazionale che a Los Angeles ha sbaragliato la concorrenza di altri 27 Paesi, battendo in finale il Principato di Monaco per 4 a 3. Anche nel risultato - che riecheggia l’impresa dei «cugini» Azzurri nel 1970 contro la Germania, nella «partita del secolo» - le tracce di qualcosa di storico. «Già, siamo troppo contenti - racconta dagli Stati Uniti Pierantonio Galimberti, 61enne di Desio, Commissario Tecnico - anche perchè è un sogno che si realizza dopo cinque mondiali di fila d’argento. Due volte negli Stati Uniti, poi Irlanda, Grecia e Cina, ci eravamo fermati sempre sul più bello».  Che si è magicamente materializzato a Los Angeles, come in uno splendido film hollywoodiano: il pareggio d’apertura proprio col Principato di Monaco, nei gironi, quindi le difficili vittorie con Nicaragua e Perù, poi la finale, ancora coi temibili monegaschi. Un’esplosione di gioia, al triplice fischio, seguita da abbracci, baci, cori e festeggiamenti a non finire, fino a tarda notte. Con quell’energia contagiosa che solo certe persone davvero speciali sanno trasmettere, regalare. Una squadra di 12 ragazzi, rappresentativi di 6 società, da 4 diverse Regioni. Con uno staff composto da Massimo Micci di Genova, Fabio Bacchiega di Vigevano, Andrea Siddi di Cagliari, Danilo Oppedisano di Roma e Davide Crispo di Biella.  «Siamo davvero diventati una squadra molto affiatata - esulta Galimberti, Ct ormai da una quindicina di anni - come nel vero spirito dello sport unificato. Per questo siamo riusciti nell’impresa». Diversi anche gli italiani d’America che sono stati vicini ai nostri, capitanati da Ketty Citterio, anche lei desiana che da tempo vive a Long Beach. Una favola di quelle che sanno riconciliarti con lo sport: veri e propri Fratelli d’Italia, orgoglio azzurro.