Polizia brasiliana entra nella società di Armstrong: operazione "Il Padrino"

L’operazione che nelle scorse ore avrebbe portato cinquanta agenti, con l’appoggio di dodici finanzieri, negli uffici della Eco House, società che fa capo proprio all’inglese Anthony Emery Armstrong di Dario Crippa

Anthony Emery Armstrong (Radaelli)

Anthony Emery Armstrong (Radaelli)

Monza, 31 ottobre 2014 - La stampa brasiliana lo ha già ribattezzato «O Poderoso Chefão». In italiano «Il Padrino», dal titolo del celebre film di Francis Ford Coppola. Stiamo parlando di Anthony Emery Armstrong, l’imprenditore britannico proprietario della prima squadra calcistica brianzola, il Monza e Brianza 1912. E con questo nome - «Godfather» - la Polizia Federale brasiliana ha chiamato l’operazione che nelle scorse ore avrebbe portato cinquanta agenti, con l’appoggio di dodici finanzieri, negli uffici della Eco House, società che fa capo proprio all’inglese Anthony Emery Armstrong. Per l’ex presidente della società sportiva brasiliana Alecrim, anche lei a lungo finanziata dalla sua creatura Eco House, si prospettano dunque tempi durissimi. A riportare la clamorosa notizia, corredata anche da fotografie inequivocabili e che è stata rilanciata ieri pomeriggio anche in Italia, sono diversi giornali e portali brasiliani.

Come «portalbo.com», «portalnoar.com» o «jornaldehoje.com». Ma soprattutto è lo stesso sito governativo della Polizia Federale (www.dpf.gov.br). Nei servizi si racconta in particolare di come la Polizia Federale, forte di mandati di perquisizione e sequestro, stia indagando per una serie di reati che vanno dal riciclaggio di denaro all’evasione fiscale, dall’associazione a delinquere a reati fiscali e tributari di vario genere. «Operação combate lavagem de dinheiro no ramo imobiliário» titola il sito governativo: in soldoni, «Operazione combatte il riciclaggio di denaro nel ramo immobiliare». Secondo la Polizia Federale, l’indagine ha avuto inizio lo scorso agosto «in seguito alle relazioni del Consiglio di Attività di controllo Financeiras-COAF, che aveva il sospetto di un sistema di riciclaggio di denaro con un presunto gruppo con sede a Natal, con la promessa di guadagni nell’ordine 12-20 per cento l’anno».

Un investimento che però non sarebbe mai stato restituito danneggiando ovviamente migliaia di investitori. La Polizia Federale avrebbe rilevato che solo nel mercato di Singapore sarebbero stati danneggiati dal gruppo circa duemila investitori, «con ogni azione venduta in questo paese è stato pari a 46.000 dollari». I conti sono presto fatti. Complessivamente, si tratterebbe di una cifra pari a oltre 90 milioni di dollari. «Nel Rio Grande do Norte - specifica il sito portalbo.com - sono stati spiccati nove mandati di perquisizione, otto nella capitale e uno sulla spiaggia di Pipa, uno nella città di Fortaleza». Come precisa «portalnoar», sotto gli occhi degli investigatori, specializzati nel crimine organizzato, ci sarebbero in particolare le attività svolte dall’imprenditore negli ultimi cinque anni. Difficile a questo punto immaginare cosa ne sarà del club calcistico brianzolo. Calciatori, staff tecnico e dipendenti hanno già rinunciato, più o meno di comune accordo, al pagamento di uno stipendio, per non incorrere in penalizzazioni in classifica. Del presidente intanto non si ha più traccia da mesi, tranne che per sporadici messaggi su Facebook in cui Armstrong assicura la prossima risoluzione dei problemi finanziari in cui versano lui stesso e le sue società. Basterà? L’incubo del fallimento è purtroppo dietro l’angolo.

dario.crippa@ilgiorno.net