IL COMMENTO L'impegno solenne: "Una moda sostenibile"

Chiusura nel segno dell’impegno della moda per la sostenibilità, Milano Moda Donna non poteva avere un addio ai defilè e alle presentazioni di maggior valore, etico e di sostanza di EVA DESIDERIO

Milano, 1 marzo 2016 - CHIUSURA nel segno dell’impegno della moda per la sostenibilità, Milano Moda Donna non poteva avere un addio ai defilè e alle presentazioni di maggior valore, etico e di sostanza. L’impegno della Camera Nazionale della Moda Italiana e del suo presidente Carlo Capasa è assoluto e questo è un segnale molto bello per il mercato interno ed internazionale che sta diventando sempre più sensibile ad una moda che aborrisce le tinture chimiche, che scaccia i guai delle malattie che si possono prendere con tessuti e accessori in pelle non controllati e non a norma. La confusione regna sovrana, la sensibilità generale ancora non è provata, ma il sistema del fashion si sta muovendo nella direzione giusta. Così dopo la presentazione di pochi giorni fa dell’accordo tra il comprensorio di Prato con Greenpeace, fortissimamente voluta da Andrea Cavicchi, presidente dell’Unione industriale pratese e del Centro di Firenze per la Moda Italiana, ecco ieri sera il cocktail finale organizzato da Camera Moda per la sostenibilità, con la presentazione delle Linee guida sui requisiti eco-tossicologici che tutti gli aderenti potranno consultare. Una documentazione preziosa, come ha sottolineato Carlo Capasa, un primo passo verso una strada tutta nuova ma irrinunciabile per il sistema tessile-abbigliamento, in tutta la sua filiera. Finisce così, e molto bene, una settimana intensa che ha portato in passerella un mare di modelli, un’orgia di colori, molti effetti speciali, e quell’onda lunga di “massimalismo all’italiana” che tutti oggi guardano e copiano. Affari? Presto per dirlo, certo di russi se ne vedono sempre meno, i cinesi sono tanti ma non si sa a quale titolo e con quanto portafoglio frequentino i defilè, i compratori italiani sono ancora tanto prudenti e non possono certo vantare grossi budget d’acquisto. Insomma, la situazione generale è ancora agitata, l’export sotto scatto alle sanzioni, l’Europa è assediata da troppi problemi contingenti per sognare l’eleganza. Gli imprenditori della moda però contrattaccano con l’alta qualità delle proposte e la creatività e la fantasia di un Made in Italy che non ha uguali. Lo ha detto al mondo anche il Premier Renzi una settimana fa aprendo ufficialmente la kermesse milanese. I risultati di Milano Moda Donna gli danno oggi ancora più ragione.