Cinquant’anni fa il caso Zanzara, il liceo Parini celebra lo 'scandalo'

Nel ’66 tre studenti e il preside alla sbarra per l’articolo sul giornalino di LUCA SALVI

Il Giorno sull'assoluzione studenti de La Zanzara

Il Giorno sull'assoluzione studenti de La Zanzara

Milano, 12 febbraio 2016 - Cinquant'anni fa scrivere di temi sessuali poteva portare a una denuncia. A un processo. Successe a tre studenti del liceo classico Parini, che, per un’inchiesta su «Che cosa pensano le ragazze d’oggi», pubblicata sul giornalino «La Zanzara», finirono, insieme al preside, imputati. Il caso attirò attenzione di tutto il mondo e fu un’avvisaglia della contestazione studentesca oltre che del cambiamento dei costumi. Cinquant’anni dopo, la scuola di via Goito organizza iniziative per ricordarlo. E tra i banchi potrebbe spuntare una nuova «Zanzara». Il 14 febbraio 1966, il giornalino ufficiale degli studenti presentò un’inchiesta a firma di tre liceali: Marco De Poli, anche direttore, Claudia Beltramo Ceppi, redattrice e Marco Sassano, collaboratore. «La Zanzara» era nato all’indomani della Liberazione: un quindicina di pagine al prezzo di 50 lire (40 centesimi di oggi). Tra i collaboratori anche un certo Walter Tobagi.

«Qual è la posizione della donna nella società italiana? Quale il suo atteggiamento di fronte all’educazione, alla cultura, alla morale, alla religione, al matrimonio e al lavoro?». Questo l’incipit del lungo articolo che riportava le opinioni di alcune studentesse del Parini che reclamavano maggiore libertà nel vivere la propria sessualità («ognuno sia libero di fare ciò che vuole»), i rapporti sessuali prima del matrimonio («entrambi i sessi» ne «hanno ugualmente diritto»), un’attenzione all’uso degli anticoncezionali e un ribaltamento dell’opinione comune sulla verginità («la purezza spirituale non coincide con l’integrità fisica»).

«La Zanzara» scandalizzò la società di allora. Alcuni genitori minacciarono di ritirare i figli, circolò un volantino di protesta dei «cattolici pariniani». A far scoppiare il caso fu il «Corriere Lombardo»: «Scandalo al liceo Parini», titolava in prima il 22 febbraio. La notizia raggiunse le colonne di New York Times e Le Monde. Soprattutto dopo che i tre autori furono denunciati per pubblicazione oscena su testata «destinata all’adolescenza». Quindi rinviati a giudizio per direttissima con il preside Daniele Mattalia, accusato di omesso controllo. Gli studenti scesero in piazza. A scatenare il finimondo fu la pretesa del pubblico ministero di sottoporre i tre studenti a visita medica integrale per verificare la loro incapacità di intendere e di volere. La ragazza si rifiutò. Il 2 aprile il processo finì con l’assoluzione dei quattro imputati. Il fatto non costituiva reato. Ora il liceo classico Parini celebra il cinquantesimo anniversario. «Stiamo organizzando alcune iniziative – spiega il dirigente Giuseppe Soddu – e c’è l’idea di un convegno con i redattori di allora. È stata una pagina importante nella storia del costume italiano». Sul fronte studentesco, il mensile attuale potrebbe cambiare nome. «Attualmente si chiama Zabaione – spiega Soddu – ma i ragazzi stanno valutando se riportare in auge La Zanzara».

di LUCA SALVI

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