Venerdì 26 Aprile 2024

Expo, arrivano le Vie d’acqua nord: tra extracosti e parchi recintati ecco il canale che avanza

Veleggia verso il traguardo l'opera che dovrà rifornire di acqua il sito dell'Expo di Milano. Ma anche in questo caso ci sono spese lievitate di Luca Zorloni

SCAVI Il tratto dell’opera idraulica a fianco di Villa Arconati a Bollate

SCAVI Il tratto dell’opera idraulica a fianco di Villa Arconati a Bollate

Milano, 3 gennaio 2015 - Per i podisti fa fede il cartello piazzato ai lati del sentiero: quello è ancora il percorso ciclo-campestre del Parco delle Groane, anche se taglia in mezzo al cantiere delle Vie d’acqua nord. Così, incuranti delle ruspe, continuano a correre lungo la stradina solcata dalla ruote di camion e furgoni, tra il bosco e il muro di cinta di Villa Arconati a Bollate, la piccola Versailles d’Italia. Pochi chilometri a sud, seguendo la provinciale 23, si arriva al sito dell’Expo 2015. Là dove è diretto anche il canale in costruzione, che devierà l’acqua del Villoresi, più a nord, dentro il parco espositivo da un milione di metri quadri. Nei prati e nei campi tra Arese, Bollate e Baranzate le reti arancioni dei cantieri spuntano come funghi.

Qui c’è l’epicentro dei lavori delle Vie d’acqua nord. Un appalto in più parti: il canale vero e proprio verso Expo, il restauro delle sponde del Villoresi, la riqualificazione del torrente Guisa per adattarlo a sopportare piene improvvise, senza che si allaghi il sito di Rho-Pero. Una giungla di imprese capofila e subappaltatrici, che si spartiscono commesse per oltre 22 milioni di euro (compresi gli interventi al corso del Villoresi dentro Monza). Ciclisti e maratoneti, abituati ad allenarsi nel parco, ormai conoscono a menadito i passaggi nel labirinto di scavi. A cominciare dalla scorciatoia aperta nel mezzo della recinzione propria sulla provinciale 23, che butta dritto nel parco delle Groane a fianco delle Vie d’acqua. I lavori avanzano dalla scorsa estate, finora senza ritardi. Restano gli ultimi quattro mesi: d’altronde, se non si rispetta la scadenza del 30 aprile, il rischio è che canali e laghetti di Expo restino a secco.

L’appalto più consistente è in mano alla Cooperativa costruzioni di Bologna, capofila di un raggruppamento di imprese che si è aggiudicata con un 20% di sconto sulla base d’asta la costruzione delle Vie d’acqua nord, 7,3 chilometri a 11 milioni di euro. Al momento si sta procedendo alla posa delle pareti di cemento del canale. Vicino si estende il cantiere per la messa in sicurezza del torrente Guisa nella tratta tra i Comuni di Garbagnate e Bollate: costruisce la Valbasento di Firenze, che con oltre il 33% di sconto sui 4,2 milioni di euro di valore dell’opera ha battuto altre cento aziende concorrenti nella gara d’appalto.

Anche la Paganoni costruzioni, che ha in cantiere il restauro delle alzaie e l’impermeabilizzazione del canale Villoresi nel parco delle Groane, si è aggiudicata i lavori con oltre il 35% di sconto, a tre milioni e 300mila euro, salvo poi reclamare varianti per altri 924mila euro. Così il Consorzio costruzioni cooperative, che lavora al Villoresi dalle parti di Monza: ha proposto di poter intervenire sul Villoresi con 4,6 milioni di euro su 6,4 milioni di base d’asta, ma in seguito ha messo sul tavolo extracosti per 1,5 milioni (dati Open Expo). Per quanto riguarda il contestato tratto sud delle Vie d’acqua, in uscita da Expo verso la Darsena dei navigli a Milano, i lavori sono concentrati nel tratto fino al fiume Olona, da aprire entro aprile 2015. Prima di Natale anche il consiglio di zona 7 ha approvato e spedito in Comune una mozione urgente per fermare l’appalto da oltre 40 milioni, vinto dalla Maltauro e commissariato, all’Olona, senza farlo proseguire fino alla fine. «Anche noi appoggiamo la proposta di destinare i fondi all’emergenza Seveso», spiega il presidente del parlamentino, Fabrizio Tellini. Si attende il verdetto dei piani alti.

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