Video-ricatto a Lapo Elkann, paparazzo condannato a 3 anni e 8 mesi

I giudici della sesta sezione penale hanno anche disposto una provvisionale di 15mila euro a favore del rampollo della famiglia Agnelli

Lapo Elkann

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Milano, 23 novembre -  Una condanna a tre anni e otto mesi di carcere. E' quanto inflitto dal Tribunale di Milano al paparazzo Fabrizio 'Bicio' Pensa, imputato per tentata estorsione per la vicenda del presunto video-ricatto ai danni di Lapo Elkann. I giudici della sesta sezione penale hanno anche disposto una provvisionale di 15mila euro a favore del rampollo della famiglia Agnelli, parte civile, condannando inoltre l'imputato a un risarcimento dei danni da liquidarsi in separato giudizio. Il legale di Lapo Elkann nella scorsa udienza aveva chiesto una provvisionale di 100 mila euro. Il pm di Milano Giancarla Serafini aveva chiesto invece 4 anni di carcere per il fotografo. Dopo aver saputo della richiesta di un maxi-risarcimento di 100 mila euro avanzata lo scorso 5 novembre, tra l'altro, il padre di Pensa era stato colpito da un attacco cardiaco, morendo dopo pochi minuti nella sua casa. Un particolare che è stato riferito al termine dell'udienza dal difensore del fotografo, l'avvocato Alberto Ramin, che aveva chiesto l'assoluzione.

Il Tribunale di Milano, oltre ai 3 anni e 8 mesi di carcere, ha condannato il paparazzo a una multa di 4mila euro, disponendo anche l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la confisca del video al centro del tentativo di estorsione. Nei mesi scorsi erano già stati condannati con rito abbreviato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista e il padre Renato a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e 4 anni di reclusione per le accuse di estorsione e tentata estorsione in concorso ai danni del rampollo della famiglia Agnelli.

Stando alle indagini del pm Serafini, infatti, nel giugno del 2014 l'imprenditore era stato avvicinato per strada a Milano da Giovanni Bellavista che, vedendolo in stato confusionale, lo avrebbe convinto a seguirlo a casa sua. Nell'appartamento, poi, i due fratelli avrebbero realizzato un video con un cellulare nel quale Lapo appariva seminudo e vicino a delle 'piste' di cocaina stese su un tavolo. Nei giorni successivi, i due fratelli avrebbero contattato l'imprenditore e avrebbero iniziato a ricattarlo, minacciando di divulgare il video compromettente. Incassata una prima tranche di 30 mila euro, i due, con la complicità del paparazzo 'Bicio' Pensa, già coinvolto nell'inchiesta Vallettopoli, avrebbero alzato la posta fino a 300 mila euro. Dopo la denuncia di Lapo, poi, sono scattati gli arresti.

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