Videoricatto, Lapo Elkann chiede 100.000 euro di danni

Il pm Giancarla Serafini ha chiesto per il 'paparazzo' una condanna a 4 anni di reclusione, mentre la difesa ha chiesto l'assoluzione. La sentenza e' attesa per il 24 novembre

Lapo Elkann (Imagoeconomica)

Lapo Elkann (Imagoeconomica)

Milano, 5 novembre -  Centomila euro: è questa la richiesta formulata da Lapo Elkann, attraverso i suoi legali, a Fabrizio 'Bicio' Pensa, imputato nel processo milanese per tentata estorsione per la vicenda del presunto video ricatto ai danni del nipote di Gianni Agnelli. La somma e' stata richiesta a titolo di provvisionale. Oggi il pm Giancarla Serafini ha chiesto per il 'paparazzo' una condanna a 4 anni di reclusione, mentre la difesa ha chiesto l'assoluzione. La sentenza e' attesa per il 24 novembre.

"È una cifra enorme - ha detto in aula l'avvocato Alberto Ramin, che difende Pensa - una cifra che il mio assistito non ha nel suo patrimonio e che non è supportata da alcun elemento". Il difensore ha anche chiesto che Pensa venga assolto "perché il fatto non costituisce reato", sostenendo che "lui pensava di aver operato in un ambito lecito di trattative, tanto che lo stesso Elkann si era prestato in tutti i modi ad intervenire per ritirare il video, acquistandolo"

Nei mesi scorsi erano già stati condannati con rito abbreviato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista e il padre Renato a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e 4 anni di reclusione per le accuse di estorsione e tentata estorsione in concorso ai danni di Lapo Elkan. Stando alle indagini del pm Giancarla Serafini, infatti, nel giugno del 2014 l'imprenditore era stato avvicinato per strada a Milano da Giovanni Bellavista che, vedendolo in stato confusionale, lo avrebbe convinto a seguirlo a casa sua. Nell'appartamento, poi, i due fratelli avrebbero realizzato un video con un cellulare nel quale Lapo appariva seminudo e vicino a delle 'pistè di cocaina stese su un tavolo. Nei giorni successivi, i due fratelli avrebbero contattato l'imprenditore chiedendo un regalo, ricevendo in cambio un pallone autografato. A quel punto avrebbero iniziato a ricattarlo, minacciando di vendere il video a settimanali o anche di divulgarlo sul web. Incassata una prima tranche di 30 mila euro, i due, con la complicità del paparazzo 'Biciò Pensa, avrebbero alzato la posta fino a 300mila euro. Dopo la denuncia di Lapo, poi, sono scattati gli arresti. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro