Giovedì 25 Aprile 2024

A scuola video choc contro l'aborto, il prof. di religione: "Accuse montate, nessun trauma per gli studenti"

Si difende il docente, G.N., 52 anni dello scientifico Cardano: "Temo ci siano colleghi contrari all’insegnamento della religione che hanno montato su una serie di accuse. Fuori dall'aula un estraneo mi dava del prof terrorista" di Luca Salvi

Crocifisso a scuola

Crocifisso a scuola

Milano, 29 novembre 2014 - "Insegno religione da 26 anni e non ho mai visto un collega sollevato da questo incarico per avere fatto vedere agli studenti un video a favore della vita e contro l’aborto". Non ci sta G.N., 52 anni, a vedere messi in discussione il suo lavoro e la sua professionalità. Come Il Giorno ha raccontato ieri, il docente è stato sospeso per una settimana dal liceo scientifico Cardano dopo avere mostrato in una classe di terza il documentario "L’urlo silenzioso", realizzato nel 1984 dal ginecologo e attivista pro life Bernard Nathanson. Un film che fa vedere una procedura di aborto ripresa con un’ecografia e spiega la tecnica usata per effettuare l’intervento. Una scena che, secondo le segnalazioni di studenti e famiglie alla Curia e al preside, aveva provocato "tra ragazzine e prof angoscia e indignazione".

Il 10 novembre, intanto, il Servizio Insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato "la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento" per il professore di religione, "per il venire meno della necessaria “abilità pedagogica”, ai sensi del codice di diritto canonico". Così recita il comunicato di don Giambattista Rota, responsabile del Servizio. Non una condanna, ma una procedura garantista che avrà effetto solo quando saranno accertati i fatti. Per questo G.N. difende la sua posizione. E contrattacca. La lezione fatidica si è svolta il 21 ottobre. "Faceva parte – spiega – di una serie di lezioni sulla bioetica".

In quella terza liceo, a studiare religione è «un gruppettino di 9 studenti, 5 maschi e 4 femmine. Quel giorno avevo chiesto se negli ultimi 20 minuti volessero vedere un video, avvertendo i ragazzi del contenuto e che c’erano immagini di forte impatto». Un video che si può trovare anche su Youtube e che il docente utilizzava nelle sue lezioni da anni. Così come un altro suo collega. «Durante la visione si è introdotta una persona estranea alla scuola, che credo sia coinvolta in un progetto di corsi di recupero del Cardano, poi è uscita una delle mie alunne che è stata fermata da questa persona. Suonata l’ora ho notato che bloccava anche gli altri ragazzi e che mi dava del “prof terrorista”". Secondo G.N. "i ragazzi non erano rimasti traumatizzati, tanto che alla lezione successiva non è volata una mosca». Ma la settimana ancora dopo, il prof ha trovato l’aula vuota.

"Il preside aveva convocato nei giorni precedenti genitori e studenti, senza dirmi nulla. Lì ho saputo che sarei stato sospeso". Da martedì prossimo fino al 9 dicembre. "Oggi avevo lezione ma mi è stato consigliato di prendere due giorni di ferie». G.N. afferma di avere "ricevuto molte lettere di solidarietà da studenti e famiglie, che stanno scrivendo anche alla Curia. Temo ci siano colleghi contrari all’insegnamento della religione che hanno montato su una serie di accuse". Tra queste, di chattare su Facebook con le studentesse e di minacciare chi non accettasse la sua richiesta di “amicizia”. "Tanti docenti usano i social network per mantenere un buon rapporto con gli alunni. Sono contatti estemporanei. Non ho mai obbligato nessuno a diventare mio “amico”. Lo scorso febbraio una studentessa mi aveva tolto l’amicizia e io, per scherzo, le avevo detto: “Guarda che ti metto un  meno”. A fine anno ha preso “ottimo”... Mai avuto problemi in quella classe. Anzi, dall’anno scorso si sono iscritti due studenti in più". La questione non è ancora chiusa. "Settimana prossima presenterò la mia difesa, poi la diocesi deciderà il mio destino. Sono fiducioso".