I profughi scendono in strada: viale Fulvio Testi bloccato, traffico in tilt

Trecento profughi del campo della Croce Rossa di Bresso hanno bloccato l'importante arteria che collega Milano e l'hinterland Nord FOTO - La protesta dei profughi ospiti a Bresso

7 - I profughi protestano a Bresso

7 - I profughi protestano a Bresso

Milano, 24 agosto 2015 - Viale Fulvio Testi bloccato. Trecento profughi del campo della Croce Rossa di Bresso hanno bloccato, poco dopo le 9, l'importante arteria che collega Milano e l'hinterland NordIl traffico è collassato e sono state impegnate decine di macchine di vigili urbani, polizia municipale e ambulanze del 118. La protesta degli immigrati riguarda in particolare le condizioni di vita nel centro profughi allestito con le tende a Bresso e la mancanza di documenti. Dopo il corteo lungo la carreggiata, con disagi alla circolazione, i manifestanti, verso le 11, hanno fatto rientro al centro. Già a giugno, c'era stata una protesta degli ospiti del campo allestito dalla Cri per le condizioni di vita nelle tende.

Durante una protesta di un centinaio di profughi, alcuni giornalisti hanno cercato di entrare mischiandosi tra essi nel centro di accoglienza. La Croce Rossa che lo gestisce li ha fatti allontanare e questo ha scatenato la rabbia degli immigrati. Nel centro, che si trova a Bresso, sono presenti circa 150 profughi di varie nazionalità che vivono attendati. Forse per via della pioggia hanno protestato per la loro condizione bloccando per circa un'ora parte di viale Fulvio Testi, che collega Milano con Bresso e che passa proprio davanti alla struttura.

"Da quanto mi risulta la protesta non ci riguarda direttamente perché diretta a richiesta di ottenere i propri documenti - ha spiegato il presidente del Comitato lombardo della Cri, Maurizio Gussoni, che sottolinea "posso capire che stare per lungo tempo in una tenda non sia facile per nessuno. Noi tentiamo di svolgere il nostro compito il meglio possibile e devo dire che fino ad ora gli ospiti si sono comportati sempre bene". "Al di là dei malumori per il 'menù' che offriamo - ha concluso - credo che il problema vero sia il tempo di permanenza nelle tende, problema che sussisterebbe per chiunque di noi".

La Questura, contrariamente a quanto diffuso in un primo momento, ha precisato che tra le forze dell'ordine intervenute e una parte degli immigrati c'è stato un momento di tensione con un breve contatto. In alcuni filmati si vedono infatti dei profughi che fanno accorrere una o più troupe giornalistiche verso un ingresso del centro, come per invitarli a testimoniare la situazione. Poi un'azione di «alleggerimento» dove vola qualche manganellata. Pochi minuti dopo si vedono alcuni giornalisti allontanati dalle forze dell'ordine. L'accaduto è stato spiegato in un primo tempo come un tentativo da parte della stampa di entrare nel centro (che non è aperto né al pubblico né ai media), il cui respingimento avrebbe «causato l'ira di chi protestava». Ma l'esatta dinamica di quanto accaduto è però ancora in corso di ricostruzione. Il 118 ha comunque confermato che nessuno ha avuto bisogno di ricorrere a cure mediche.

IL SINDACO DI BRESSO: "NON POSSIAMO AFFRONTARE UN ALTRO INVERNO COSI'" - Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli del Pd, è preoccupato e non lo nasconde. "Non possiamo affrontare un altro inverno in queste condizioni. Un conto è gestire l'emergenza, un conto è andare oltre, con la capacità di smistare e collocare queste persone". L'esasperazione dei rifugiati è montata perché, dicono gli stessi migranti e il sindaco riferisce, "si sono allungati ancora i tempi di rilascio dei permessi provvisori", in quanto "il numero degli arrivi in Italia e delle presenze è aumentato e così la quantità di pratiche da gestire". Nella struttura al confine con Milano, ricorda Vecchiarelli, inizialmente i tendoni destinati a ospitare i rifugiati erano 24, poi sono diventati 40 e infine 50. "La Prefettura avrebbe voluto un ulteriore ampliamento, mi sono opposto. Più di 300 ospiti, quanti ce ne sono in questo periodo, non è possibile tenere".

SALVINI: "BLOCCANO PER DOCUMENTI? TORNINO A CASA" - "Un centinaio di immigrati ha bloccato viale Fulvio Testi, a Milano. Protestano perché non si trovano bene e vogliono i documenti. Traffico paralizzato, sono intervenuti Polizia e Carabinieri. Vogliono i documenti??? Col cacchio! Sono ospiti, a spese nostre, e rompono pure.  Io li caricherei di peso sul primo aereo, e tutti a casa loro!" Cosi' si esprime su Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. 

BECCALOSSI: "VIA SUBITO DALL'ITALIA" - "Protestano perche' pretendono la restituzione dei loro documenti? Questa volto sono d'accordo con loro. Diamoglieli e rispediamoli immediatamente nei loro Paesi". Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia, commenta cosi' la notizia della protesta di un gruppo di immigrati che questa mattina hanno occupato viale Fulvio Testi, al confine tra Milano e Sesto San Giovanni. "Cosa accadrebbe - prosegue l'assessore - a un gruppo di italiani che, per protesta, bloccasse la viabilita' su una delle arterie piu' importanti di una citta' come Milano? Come minimo verrebbero denunciati e quasi sicuramente condannati. In questo caso, pero', meglio far prevalere la concretezza: via subito dall'Italia".

MELONI: "FALLIMENTO POLITICHE DEL GOVERNO SULL'IMMIGRAZIONE" -  "La protesta dei richiedenti asilo a Milano è l'ennesimo simbolo del fallimento delle politiche del governo Renzi-Alfano sull'immigrazione. Da un lato c'è la totale incapacità di dare una risposta rapida ed efficace nella gestione delle richieste d'asilo, per poter distinguere in tempi brevi chi è clandestino (e va rimpatriato) da chi è realmente profugo (e va trattato a livello europeo). Dall'altro si consente a gente entrata molto spesso senza titolo nella nostra Nazione di pascolare indisturbata, permettendosi addirittura di bloccare una delle principali arterie di accesso a Milano, città dell'Expo. Una vergogna senza fine". Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

CALDEROLI: "SI E' SUPERATO OGNI LIMITE" - "Mentre noi della Lega pensiamo ai nostri concittadini in difficoltà consentendo a un pensionato bergamasco di poter vivere in modo dignitoso, i clandestini richiedenti asilo inscenano proteste plateali, bloccando una delle principali vie di accesso a Milano, perché vogliono i documenti e nelle tende entra la pioggia! È vero che ormai siamo lo zimbello del mondo intero tra i funerali plateali del boss Casamonica a Roma e l'accoglienza con tutti i confort a chiunque decida di venire a villeggiare gratuitamente in Italia, ma adesso è stato superato ogni limite". Lo scrive su Facebook Roberto Calderoli, Lega Nord, vicepresidente del Senato. "Se queste persone scappassero veramente da fame, guerre o persecuzioni ringrazierebbero per tutto ciò che viene loro offerto, altro che protestare per l'alloggio, per il cibo o per il wi-fi! Basta, rimandiamoli a casa propria, prendiamo esempio da tutti i paesi civili d'Europa, che difendono i confini e respingono chi entra illegalmente. Renzi e Alfano - continua Calderoli - o sono incapaci oppure complici, in entrambi i casi devono lasciare al più presto le poltrone che occupano abusivamente, per consentirci di riportare la normalità in un Paese che loro hanno trasformato in una tragica barzelletta".

GELMINI: "SEGNALE PREOCCUPANTE" - "La manifestazione improvvisata dei migranti a Bresso che ha paralizzato il traffico tra Milano e Sesto San Giovanni è un segnale preoccupante". Lo dichiara in una nota Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia Lombardia. "I cittadini imbottigliati nel traffico e quelli che hanno appreso del blocco attraverso il tam tam mediatico hanno avuto la netta sensazione dell'arretramento delle istituzioni. A Milano - sottolinea - il conflitto sociale dovuto all'arrivo incontrollato di profughi non è finora esploso grazie al senso civico dei milanesi, ma è chiaro che il Comune e il governo non possono pensare di continuare a buttare sulle spalle dei cittadini il peso delle scelte mancate, dei rinvii e di una Europa che continua a cincischiare".

VIOLI: "INERZIA POLITICA" - Il M5S lombardo è intervenuto sull'episodio, affermando in una nota che «è l'inerzia della politica, sia in Europa che a Roma, a causare l'aumento delle tensioni». Secondo il capogruppo del M5S in Regione Lombardia Dario Violi, «per cominciare basterebbe finanziare le commissioni che valutano se questi disperati hanno diritto di rimanere sul suolo italiano o meno, se hanno uno status di profugo oppure no» perché «non è possibile che oggi in Italia mediamente un migrante aspetti due anni prima di conoscere il suo destino». «Avere l'emergenza in casa - ha proseguito Violi - facilita la speculazione di politici alla ricerca di facili consensi, come testimoniano le dichiarazioni degli assessori regionali Beccalossi e Bordonali, che si indignano ma dimenticano che sono stati i loro governi a portarci in questa situazione».

FIANO: "PAGHIAMO LE SCELTE DEL CENTRODESTRA" -  "Vedo moltissimi esperti di immigrazione del centrodestra pronti a distribuire consigli a tutti i livelli. Oggi, dopo la manifestazione di una parte dei richiedenti asilo di Bresso che hanno bloccato il traffico in viale Fulvio Testi a Milano, questi presunti 'esperti' si sono prodigati in proposte di tutti i tipi per risolvere i problemi legati all'immigrazione. Sopratutto quella dell'espulsione. Peccato non averne viste all'opera nessuna, di queste soluzioni, quando hanno governato il paese per 10 anni, la Regione per 20 e Milano per 17". Lo afferma in una nota Emanuele Fiano, deputato e responsabile nazionale sicurezza e riforme del Pd. "I manifestanti di oggi - continua Fiano - che ovviamente non hanno nessun diritto di interrompere il traffico procurando danno ai cittadini, sono accolti in un struttura di passaggio, e i loro documenti trattenuti, proprio perché si sta provvedendo alla loro identificazione come richiesto a gran voce sempre dagli stessi esponenti della destra italiana. Ovviamente l'identificazione è ciò che serve per separare chi ha diritto all'asilo da chi non lo ha".

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