Affori, commerciante morto. L'autopsia: è stato ucciso

E' quanto è emerso dall'autopsia sul corpo di Maurizio Pozzi. Inizialmente si pensava che la morte fosse dovuta a una caduta in casa ma gli esami hanno evidenziato otto colpi inferti con un'arma contundente alla testa con una forza tale da spaccare la teca cranica

Il negozio chiuso per lutto in via Pellegrino Rossi (Newpress)

Il negozio chiuso per lutto in via Pellegrino Rossi (Newpress)

Milano, 10 febbraio 2016 - Non si sarebbe trattato di una fatale caduta accidentale ma un omicidio provocato da 8 ferite alla testa della vittima. È quanto è emerso dall'autopsia condotta ieri sul corpo di Maurizio Pozzi, trovato gravemente ferito dalla moglie venerdì sera nel loro nel loro appartamento in via Carli e morto qualche ora dopo all'ospedale Niguarda. Inizialmente si pensava che la morte fosse dovuta a una caduta in casa ma gli esami hanno evidenziato otto colpi (2-3 dei quali mortali) inferti con un'arma contundente alla testa con una forza tale da spaccare la teca cranica. 

Il commerciante, che aveva aperto un negozio di scarpe quasi mezzo secolo fa, affacciato su via Pellegrino Rossi, era molto conosciuto nel quartiere. Gestiva l’attività commerciale insieme alla moglie (è stata lei a trovarlo a casa, a terra, tra il letto e l’armadio), e la figlia. Abitava a poche centinaia di metri dal negozio, in via Carli. 

La moglie della vittima ha detto agli agenti della Squadra mobile che il marito aveva lasciato il negozio circa mezz'ora prima di lei, come d'abitudine. Lo ha confermato anche una vicina di pianerottolo che ha detto di essere salita al piano con lui in ascensore attorno alle 18.45. Ha anche precisato di non aver sentito urla della vittima.

Stando a quanto emerso, la porta dell'appartamento era chiusa ma non dall'interno e la chiave era in casa ma non nella toppa. Inoltre, sembra non manchino oggetti di valore o di altro tipo, anche se la moglie non ha ancora potuto fare un inventario preciso. Di sicuro, chi ha colpito Pozzi ha avuto poco tempo per agire. I famigliari hanno raccontato agli investigatori di essere sorpresi dall'aggressione e che il 69enne non aveva denunciato episodi di minacce. Gli investigatori indagano ad ampio raggio.

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