Razzismo e social network, Lombardia capofila dei tweet intolleranti

A Milano, sui circa 1.300 messaggi rilevati, il 44% sono contro le donne, il 29% contro gli omosessuali, il 14% denotano forme di razzismo, il 7% sono contro i disabili e il 6% antisemiti

Twitter (Ansa)

epa03939699 A passer-by photographs the Twitter logo on the outside of the New York Stock Exchange building in New York City, New York, USA 07 November 2013. Shares in the company Twitter (TWTR) began trading on the NYSE at a price of 26 US Dollars (19.23 Euro). EPA/ANDREW GOMBERT

Milano, 3 marzo 2015 - «La Lombardia prima in Italia per messaggi intolleranti» su Twitter, in particolare contro le donne: a sostenerlo è l’associazione Vox-Osservatorio italiano sui diritti, che ha stilato una Mappa dell’Intolleranza italiana sulla base di otto mesi di monitoraggio del social network e 1.800.000 "cinguettii" tra gennaio e agosto 2014, di cui 43.000 (2,3% del totale) geolocalizzati. L’iniziativa nasce per mappare l’odio razziale, l’omofobia, l’odio contro le donne e contro i diversamente abili, l’antisemitismo. La geolocalizzazione dei messaggi ha consentito la definizione delle zone, in Italia, dove l’intolleranza è maggiormente diffusa. In particolare la Lombardia si rivela una delle zone a più alta concentrazione, tra le prime in classifica in 4 dei 5 campi. Complessivamente - secondo i dati della ricerca - la distribuzione dell’intolleranza è polarizzata soprattutto al Nord e al Sud, con poco riscontro invece nelle zone del centro. Ma la situazione si capovolge per quanto riguarda l’antisemitismo, fenomeno in evidenza soprattutto nel Lazio e nel centro Italia.

Se si considerano i diversi tipi di messaggi intolleranti si scopre che al primo posto ci sono i "cinguetti" misogeni: 1.102.494 tweet in 8 mesi contro le donne, con picchi in Lombardia, Campania, aree tra il sud dell’Abruzzo e il nord della Puglia, Friuli-Venezia Giulia. Seguono per numero di messaggi rilevati, i tweet contro le persone con disabilità (arrivati a 479.654). Si concentrano in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Basilicata quelli razzisti e in Lombardia, Campania e Friuli-Venezia Giulia quelli omofobi. A Milano, sui circa 1.300 messaggi rilevati, il 44% sono contro le donne, il 29% contro gli omosessuali, il 14% denotano forme di razzismo, il 7% sono contro i disabili e il 6% antisemiti. «Siamo partiti dall’analisi su 72 parole sensibili in grado cioè di evidenziare l’esistenza di sacche di intolleranza nel nostro Paese - spiega Silvia Brena, co-fondatrice di Vox -. Pensare l’odio, porta poi ad agirlo; dare voce senza mediazione emotiva alla propria rabbia e sputarla in rete, porta poi al cyberbullismo o allo sviluppo di violenza strutturata. Col Comune di Milano dunque stiamo ipotizzando di portare avanti questo progetto, raffinando ulteriormente la ricerca, per fare prevenzione mirata sul territorio».

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