Maestra con la Tbc alle elementari Tre bimbi positivi, ma sono vaccinati

Test su cinquanta alunni. L’Asl ai genitori: «State tranquilli» di Giulia Bonezzi

Tubercolosi a scuola

Tubercolosi a scuola

Milano, 30 maggio 2015 - Un'insegnante ricoverata per tubercolosi. E tre suoi alunni, su una cinquantina, risultati positivi al test di Mantoux. Non significa che si siano infettati: tutti erano già vaccinati contro la Tbc, cosa che può far risultare positivo lo screening che rileva un contatto con il bacillo di Koch. Sono questi gli esiti dei primi controlli dell’Asl, conclusi ieri in una scuola elementare della quasi periferia Nord-Est, della quale non riveliamo il nome per ovvie ragioni di privacy, e perché tutti i genitori degli allievi sanno benissimo che si tratta della loro. Il panico si era scatenato la scorsa settimana, quando il tam tam aveva diffuso la voce tra le famiglie degli allievi che non hanno quell’insegnante (del quale l’Asl non conferma nemmeno il sesso), dunque non sono stati sottoposti allo screening. Che procede «a cerchi concentrici», cominciando da quello più stretto: le due classi del maestro malato.

La situazione è delicata, anche se questo caso, sottolinea Marino Faccini, responsabile della profilassi malattie infettive e vaccinazioni in Corso Italia, per il momento non desta preoccupazioni eccezionali: dalle prime analisi quella che ha mandato in ospedale la maestra non sembra una Tbc resistente ai farmaci. Il secondo test sui suoi cinquanta allievi, da fare almeno due mesi dopo lo screening per superare un eventuale periodo di latenza dell’infezione, cadrebbe a vacanze inoltrate, e si sta pensando di aspettare settembre, «lasciando comunque la possibilità alle famiglie di effettuarlo nei nostri ambulatori durante l’estate». Diverso il caso dei tre bimbi positivi: loro saranno sottoposti a ulteriori accertamenti nel centro di riferimento regionale di Villa Marelli per escludere il contagio, e così alcune persone nella cerchia stretta dell’insegnante (famiglia, colleghi) che pure sono risultate positive al Mantoux. «Ma nel caso degli adulti - avverte Faccini - essere entrati nell’arco della vita in contatto col bacillo di Koch senza infettarsi è molto più probabile».

Insomma ci saranno lastre e analisi del sangue, prima di sottoporsi a un’eventuale profilassi; i risultati non arriveranno prima di una decina di giorni. Anche la lettura definitiva dei test fatti a scuola sarà pronta a metà della prossima settimana, ma ieri l’Asl ha mandato una nota alla scuola sui primi esiti, per frenare le voci e far trascorrere alle famiglie un ponte tranquillo. Così come martedì, all’indomani di un incontro informativo al quale avevano partecipato i genitori delle due classi interessate e i rappresentanti delle altre, l’Asl aveva scritto alle altre famiglie per spiegare la situazione. «La scuola non ci aveva invitati - dice la «mamma preoccupata» che aveva segnalato il caso al Giorno -. Io l’ho saputo da altri genitori».

giulia.bonezzi@ilgiorno.net

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