Taxi, associazioni presentano ricorso contro Uber per "immediato blocco"

"Questa azione - spiegano i ricorrenti - è da considerarsi un atto dovuto nei confronti della nostra categoria e dell'utenza per concorrenza sleale e per violazione della disciplina amministrativa che regola il settore"

I 5 ladri sono stati arrestati grazie al pedinamento di un tassista 52enne di Milano

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Milano, 17 aprile 2015 - Uniti contro Uber. I sindacati e le associazioni di categoria dei tassisti  hanno presentato al Tribunale Civile di Milano un ricorso cautelare urgente, ai sensi dell'art. 700 del Codice di Procedura Civile, contro la multinazionale americana per ottenere "l'immediato blocco del servizio Uber-Pop in Italia per concorrenza sleale e per violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi, regole imposte dal legislatore a tutela dell'utenza". Ad assisterli un team di legali composto dagli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia e Giovanni Gigliotti dello Studio Legale Pavia e Ansaldo e dall'avvocato Alessandro Fabbi.

"Questa azione - spiegano i ricorrenti - è da considerarsi un atto dovuto nei confronti della nostra categoria e dell'utenza. È oramai da oltre un anno, infatti, che la categoria continua a ricevere rassicurazioni dalle Istituzioni di ogni livello (dal Governo centrale ai singoli Comuni) sul fatto che il servizio Uber-Pop è illegale e in contrasto con tutte le disposizioni che regolano il settore del trasporto pubblico locale non di linea. Nonostante ciò, nessun reale intervento ha fatto seguito a tali parole e nessuna efficace azione repressiva è mai stata messa in atto da quelle stesse Autorità amministrative pubbliche". Pertanto, queste OO.SS e AA.CC. sono state nuovamente costrette a intervenire direttamente, decidendo di investire della questione l'unica Autorità che si ritiene possa intervenire immediatamente prima del possibile caos nell'oramai prossimo grande evento Expo2015: ossia l'Autorità giudiziaria civile.

Le organizzazioni sindacali, si legge nella nota, "sono consapevoli che questa sarà la prima battaglia di una lunga guerra legale e sono altresì consapevoli che dall'altra parte c'è uno dei più grossi e potenti Gruppi societari multinazionali, ma non si poteva fare altrimenti. Nell'inerzia delle Autorità amministrative e legislative pubbliche, l'unica nostra chance restano i Tribunali: ossia quei luoghi in cui la legge non può non essere che applicata, reprimendo qualsiasi comportamento o azione che si ponga in contrasto con la normativa vigente, posta a tutela dell'utenza". Sindacati e Associazioni della categoria comunicano "che il Tribunale di Milano si pronuncerà i primi giorni di maggio confidando che quella costituisca la prima vera occasione per la riaffermazione di un principio in cui noi vogliamo continuare a credere: la legge è uguale per tutti e deve essere rispettata". A proporre il ricorso le organizzazioni sindacali e di categoria locali e nazionali delle regioni maggiormente interessate dal fenomeno, Lombardia, Piemonte e Liguria.

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