Aprire una nuova azienda? Meglio a Rodano e Liscate. Ecco l'analisi della pressione fiscale nell’hinterland

La Svizzera dell’hinterland si chiama Rodano. È qui, a pochi passi da Pioltello, nel cuore della Martesana, che le nuove aziende che vogliono aprire possono trovare tasse basse e allo stesso tempo spazi a buon mercato di Barbara Calderola

TASSE

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Rodano (Milano), 20 ottobre 2014 - La Svizzera dell’hinterland si chiama Rodano. È qui, a pochi passi da Pioltello, nel cuore della Martesana, che le nuove aziende che vogliono aprire possono trovare tasse basse e allo stesso tempo spazi a buon mercato. Nell'epoca in cui anche il livello dell'Imu sui capannoni può fare la differenza fra la vita e la morte di un'azienda, gli imprenditori, già pronti a delocalizzare nei Paesi dell'Est Europa o ancora più lontano, non hanno difficoltà a scegliere di trasferire operai e macchinari fra i 134 Comuni attorno a MilanoLo sa bene Assolombarda, la più antica assocazione imprenditoriale di Italia, che ha curato anche quest’anno una ricerca sul livello di imposte locali. E lo sanno i sindaci, che hanno aperto le ostilità nella gara ad accaparrarsi gli investimenti e i posti di lavoro. Rifiuti e immobili, le classifiche parlano chiaro.

«I più cari sono i Comuni grandi e vicini al capoluogo della nuova Città metropolitana», recita lo studio. In cima all'elenco dei centri più esosi, quindi, compaiono Cologno Monzese, Rozzano, secondo solo a Milano per le imposte richieste a chi apre nuovi uffici con 140mila euro di oneri. Quindi Baranzate, leader della classifica per chi chiede di più per nuovi capannoni produttivi, con oltre 500mila euro di esborso, e Pieve, alle spalle di Rozzano per l'esosità di richieste al settore del terziario. I motivi? Lo scarso spazio rimasto a disposizione per nuovi insediamenti, l'elevata presenza di grandi impianti produttivi e di servizi, su cui gli enti locali puntano per rattoppare le falle dei bilanci sempre più magri.

Ma c'è anche chi fa eccezione. Nel panorama dei centri più popolosi, infatti, qualcuno mette in campo una politica fiscale più aggressiva, fatta di sgravi e vantaggi competitivi per gli imprenditori. Paderno Dugnano, rispetto alla media degli altri Comuni più grandi, offre una tassazione più ridotta. Qui la soglia delle imposte per aprire nuovi uffici sta sotto i 60mila euro, come a Cornaredo, nell'area del Rhodense. Dove, invece, chiede quasi 20mila euro in più il Comune di Garbagnate. SE LA ZONA di Sesto San Giovanni e del Nord Milano sconta le dimensioni dei Comuni (Sesto sfonda la quota di 100mila euro complessivi di oneri), i piccoli, specie nell'area della Martesana, offrono sostanziosi vantaggi a chi decide di aprire. Rodano e Liscate, a pochi chilometri l'uno dall'altro, chiedono fra i 20 e i 30mila euro per aprire un ufficio. Fa eccezione alla regola dello sconto praticato dai più piccoli, nel Sud Milano, la politica fiscale di San Giuliano. Qui, per aprire una nuova industria in media si chiedono 100mila euro di tasse e quasi 40mila per uno sportello servizi o un'azienda commerciale.

barbara.calderola@ilgiorno.net

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