Pizza a domicilio con stupro: preso l’incubo di Città Studi

Milano, gli inquirenti sospettano sia seriale. La sua zona d’azione era il quartiere di Lambrate-Città Studi, gli inquirenti lanciano un appello perché altre possibili vittime denuncino di ANNA GIORGI

Violenza sulle donne (Foto di archivio)

Violenza sulle donne (Foto di archivio)

Milano, 28 novembre 2015 - È stato arrestato per violenza sessuale il pizzaiolo egiziano, M.S.F. di 20 anni, che il 22 aprile scorso aveva violentato una ragazza dopo averle portato la pizza a domicilio. Gli investigatori lo hanno rintracciato in Egitto, dove era fuggito subito dopo l’aggressione. Quella sera di aprile la vittima delle violenza era stata una giovane che aveva ordinato per telefono una pizza e una coca cola a uno dei tanti take away. L’egiziano arriva per la consegna, suona il citofono, entra nell’appartamento e quando la ragazza cerca il portafoglio per consegnargli i soldi lui, approfittando di un suo momento di distrazione e, capendo che era in casa sola, la spinge sul divano e la violenta. Poi fugge. La giovane, sotto choc, si farà visitare al servizio antiviolenza della Mangiagalli, da dove il giorno dopo parte la denuncia.

I vigili del Nucleo tutela minori, coordinati dal comandante Tullio Mastrangelo, su disposizione del pm Cristina Roveda, intercettano i telefoni di tutti i dipendenti della pizzeria e nelle conversazioni già arrivano le prime parziali frasi. Qualcosa, quella sera del 22 aprile, è successo e il colpevole potrebbe essere il ragazzo che lavora saltuariamente per loro. Lo studente egiziano, avvertito dai dipendenti che qualcuno è stato lì a chiedere informazioni, temendo che tornino a cercalo, anticipa la partenza per l’Egitto. Passano sei mesi e tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre, pensando che la vicenda sia stata archiviata e che nessuno la ricordi, torna a Milano.  E i vigili tornano a cercarlo. Lo trovano nella pizzeria. Confrontano il dna che aveva lasciato sugli indumenti della ragazza con il suo. A suo carico hanno anche una serie di telefonate in cui lui fa parziali ammissioni con il fratello. Tenta una difesa che non regge: «Lei mi ha attirato nell’appartamento, la ragazza quella sera voleva e ora mi ricatta, per quello sono fuggito». L’egiziano viene arrestato su ordine del gip di Milano, Ambrogio Moccia. Gli investigatori hanno concreti sospetti che il pizzaiolo si sia reso responsabile di altri episodi violenti, sempre commessi durante la consegna delle pizze. La sua zona d’azione era il quartiere di Lambrate-Città Studi, gli inquirenti lanciano un appello perché altre possibili vittime denuncino.  anna.giorgi@ilgiorno.net

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