Pizza d'asporto, alcol e kebab. Cosa mangiano gli studenti universitari

Le abitudini alimentari registrati da un'indagine dell'Università Cattolica e dall'Università degli Studi di Pavia

Giovani studentesse all'happy hour

Giovani studentesse all'happy hour

Milano, 25 maggio 2016 - Troppa università, poca cucina. E l'alcol non manca. Dicono questo i dati della indagine condotta sulle abitudini alimentari - e non solo - di un campione di 256 studenti fuori sede tra i 19 e i 27 anni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e dell'Università degli Studi di Pavia. La giornata a tavola di chi si trova a studiare lontano da casa è così programmata: quasi il 10% degli intervistati salta il pasto più importante della giornata, la colazione. E, tra quelli che la fanno, solo una minoranza privilegia gli alimenti più salutari come yogurt (23%), cereali (quasi il 31%) e succhi di frutta (30%). Per lo spuntino, mentre i più virtuosi prediligono la frutta (30%), molti si limitano a mangiare quello che trovano al momento (17,5%).

A pranzo, il 73% dei fuori sede, che proviene in maggioranza dal Sud, predilige la “schiscia”, ma quasi la metà non rinuncia a ricevere, mediamente una volta al mese, cibo da casa: si tratta, quindi, di una sorta di “contaminazione” della tradizione del Nord con quella delle culture regionali di provenienza, in primis Puglia (16% degli intervistati), Sicilia (13%) e Campania (10%). La sera, il frigorifero è spesso desolatamente vuoto e una cena decente diventa un miraggio, per la felicità degli esercizi che offrono cibi da asporto: oltre il 60% del campione ricorre al take away almeno una volta la settimana e pizza e kebab sono gli alimenti più ordinati.

L'indagine è stata condotta dai due atenei in partnership con la Fondazione Istituto Danone. “I giovani studenti che affrontano per la prima volta il problema della loro alimentazione possono incorrere nel rischio di cattive abitudini - spiega Lorenzo Morelli, presidente della Fondazione e preside della facoltà di Scienze agrarie della Cattolica -. Dobbiamo sensibilizzare i giovani e informarli sul ruolo della nutrizione e degli stili di vita”

Altra abitudine, l'alcol. Più del 70% beve, soprattutto nel weekend e quasi il 35% lo fa anche durante la settimana, sia durante che dopo i pasti. Irrinunciabile l'happy hour con gli amici, per il 74% degli intervistati. Allarmante l'eliminazione di alcuni cibi dalla condotta alimentare, una volta emigrati a Milano o Pavia: il cibo più facilmente eliminato è il pesce (19,5%), soprattutto per ragioni di budget e di tempo. la questione borsello incide anche sugli acquisti al supermercato: 4 su 10 confessano che il protafoglio guida le scelte. In primis si cercano le offerte più convenienti.

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