Studentessa morta di meningite: in sessanta sotto terapia antibiotica

Milano, aveva 24 anni e frequentava un dottorato alla Statale

Alessandra Covezzi, 24 anni, di Ferrara

Alessandra Covezzi, 24 anni, di Ferrara

Milano, 29 luglio 2016 - Una dottoranda dell’università Statale è morta martedì sera per una meningite fulminante all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. E una sessantina di persone, tra studenti, amici e familiari sono state individuate dall’Ats Metropolitana e sottoposte a profilassi tra la Lombardia, l’Emilia e la Liguria. Sono soprattutto colleghi dell’università, dove la ragazza aveva terminato un master in Industrial Chemistry.

Aveva 24 anni Alessandra Covezzi, era di Ferrara. È morta in poche ore: si era sentita male martedì mattina, aveva chiamato i genitori e loro l’avevano raggiunta. Quando è andata in ospedale, su un’ambulanza nel pomeriggio, era già tardi. Sepsi da meningococco C, un batterio che raramente lascia scampo se non si è vaccinati e non è individuato immediatamente, perché l’infezione è violenta, rapidissima. Quando il Fatebenefratelli ha trasmesso l’esito delle analisi, mercoledì mattina, l’Ats si era già mobilitata. Sono stati setacciati i contatti stretti avuti da Alessandra negli ultimi dieci giorni, la finestra di possibile contagio del meningococco C. E la ricerca è approdata a Ferrara, dove la ragazza aveva trascorso il weekend, incontrando soprattutto familiari. A Milano sono stati contattati gli amici che l’avevano frequentata dal 15 luglio: la 24enne aveva partecipato ad alcune feste in casa, ma non risulta fosse stata in locali o a grandi eventi al chiuso. Così stavolta l’Ats non ha dovuto diramare messaggi pubblici, com’era accaduto a novembre quando cercò i clienti di cinque discoteche frequentate da un ballerino di 23 anni, fulminato anche lui da una meningite.

In casi di questo tipo, chiarisce Giorgio Ciconali, direttore del dipartimento di Igiene e sanità pubblica di Milano, «la profilassi è mirata ai contatti stretti, perché è vero che il germe si trasmette per via aerea, ma le gocce di saliva che lo contengono sono pesanti, non superano comunque il raggio di un metro». I medici dell’Ats hanno individuati le persone da sottoporre a terapia antibiotica ricostruendo gli ultimi dieci giorni di Alessandra, e alla fine, spiega Marino Faccini, responsabile della profilassi per le malattie infettive a Milano, i farmaci sono stati somministrati «a una sessantina di persone». Gli infettivologi sono andati alla Statale, perché «lì c’era il gruppo più numeroso»: gran parte dei contatti stretti di Alessandra erano i suoi colleghi. Alcuni erano già partiti per le vacanze, così l’operazione ha coinvolto, oltre all’Asl di Ferrara, altre Ats lombarde ed è arrivata in Liguria. Il monitoraggio a distanza proseguirà per una decina di giorni.

Anche sui genitori e un fratello della 24 enne, storditi da una tragedia improvvisa, inaccettabile. Alessandra aveva appena sostenuto gli esami per un dottorato. Era una giovane donna brillante, che da ragazzina aveva studiato un paio d’anni in Germania, e da grande aveva seguito le orme di suo padre, ingegnere, manager di una multinazionale della plastica. Dopo la laurea in Chimica a Ferrara, due anni fa si era trasferita a Milano per frequentare Industrial Chemistry, un master in lingua inglese della Statale, che aveva appena terminato. Nel fine settimana aveva fatto un tuffo nel suo mare ferrarese, a Lido di Spina. Lunedì aveva saputo d’aver superato l’esame. Il giorno prima di morire.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro