Periferie Nord: uno su quattro è straniero

Per capire come sia mutata la densità di abitanti immigrati, Il Giorno è andato a spulciare gli “open data” del Comune di Milano. Ecco cosa è emerso di LUCA SALVI

Immigrati a Milano (Newpress)

Immigrati a Milano (Newpress)

Milano, 21 marzo 2016 - Il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi parla di un «rischio banlieue come a Parigi». Un tema, quello dell’immigrazione – i suoi rischi, le sue risorse – che non manca nell’agenda dei suoi competitor, da Sala a Passera fino a Mardegan. Continui sono gli appelli dell’arcivescovo Scola all’accoglienza, al meticciato culturale, pur sempre nel rispetto della nostra tradizione. Con un particolare invito lanciato ai fedeli all’inaugurazione dell’Anno Santo della Misericordia, a «guardare il mondo dalla periferia». E proprio guardando alle periferie, da via Padova a zona Niguarda, dal Corvetto a San Siro, si può vedere come la popolazione milanese sia realmente cambiata negli ultimi dieci anni, con un raddoppio pressoché costante di zona in zona della presenza di cittadini stranieri (uniche eccezioni il centro e la zona 3, da Porta Venezia a Lambrate, con incremento più contenuto). Per capire come sia mutata la densità di abitanti immigrati, Il Giorno è andato a spulciare gli “open data” del Comune di Milano, alla voce “Popolazione: residenti per cittadinanza e zona di decentramento”.

Se le etnie più presenti già erano note (in testa i 41mila filippini, seguiti da egiziani e cinesi), la suddivisione zona per zona forse un po’ meno. Così come l’incidenza e l’incremento rispetto a dieci anni fa. I residenti filippini rappresentano la nazionalità più alta in quasi tutte le zone cittadine dopo quella italiana (record in zona 2, tra Centrale, viale Monza e quartiere Adriano, dove sono 8.851). Gli egiziani sono di più in zona 6 (Barona e Lorenteggio, 4.421) e zona 9 (Porta Nuova, Testi, Comasina, 7.540). Via Sarpi è in zona 8 e solo qui l’etnia prevalente è cinese (6.166). Il centro è dominato da filippini (2.027) e cingalesi (1.563). Nazionalità che, nonostante i fenomeni migratori e le loro cause siano cambiati, nel complesso rispecchiano le posizioni di dieci anni fa (anche allora il podio milanese era costituito da filippini, egiziani e cinesi). Ma che quantitativamente sono cresciute esponenzialmente. Zona 9 e zona 2 hanno più che raddoppiato la popolazione non italiana, salita rispettivamente a 44.882 e 45.857 abitanti (i dati più alti, numericamente e per percentuale sul numero di residenti totale).

Oggi nei quartieri settentrionali un abitante su quattro è straniero. Tra viale Zara e via Palmanova quasi uno su tre. L’incidenza di milanesi “acquisiti” sulla popolazione totale è aumentata dovunque, causa il calo di nascite nelle famiglie milanesi per abitudini e timore della crisi, e la forte immigrazione. Così, dal 2005 al 2015, in centro città si è saliti dall’11% di residenti stranieri al 15%. In zona 2 dall’11% al 16%. In zona 6 dal 9 al 17%. In zona 5, 6 e 8 dal 10 al 19%. In zona 4, dall’11 al 20%. Delle altre due si è detto (zona 9 dieci anni fa era al 13%, zona 2 al 16%).

luca.salvi@ilgiorno.net

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