Polizia in Stazione Centrale
Milano, 22 dicembre 2014 - INFASTIDIVA i passeggeri chiedendo con insistenza la mancia per timbrare il biglietto o per trascinare una valigia. E faceva mille altre cose... Recordman di denunce subìte a piede libero, ora dovrà stare lontano dalla Stazione Centrale per ordine del tribunale. Carlo G., 40enne di origini napoletane residente nell’hinterland, giura di aver lavorato regolarmente fino a tre anni fa. Poi però, sarà stata la crisi o chissà cosa, si è trasferito in pratica in piazza Duca D’Aosta. Nel senso che è lì tra i binari che ha trovato il modo di tirare - più o meno - a campare. Elemosine, “offerte” di collaborazione ai passeggeri in partenza o in transito, truffette ai danni di turisti stranieri, furtarelli sulle macchine in sosta e altre fantasie del genere.
IN MENO di due anni ha collezionato qualcosa come un’ottantina di denunce a piede libero, forse un record. Nel curriculum figurano anche un paio di condanne con breve visita in carcere, dove si trova tuttora per aver usato in modo fraudolento una carta di credito ovviamente non sua.
NEL FRATTEMPO, però, su richiesta della Questura, il tribunale sezione misure di prevenzione - presidente Fabio Roia - gli ha confezionato un provvedimento su misura come “sorvegliato speciale”: quando tornerà in libertà G. non potrà più rimettere piede in Stazione Centrale. Per lui (ammesso che rispetti l’ordine e non si diriga magari a Garibaldi) potrebbe essere uno choc. Nell’elenco delle sue imprese ci sono fra l’altro minacce a un viaggiatore in fila che non volle seguirlo alle biglietterie automatiche, truffa da 350 euro per due finti biglietti venduti a turisti stranieri, 20 euro presi a un illusa partente che si attendeva da lui il cambio del ticket, 5 ad un’altra dello stesso tipo e così via. Chissà quale start up avrebbe potuto inventarsi in chiave Expo...