Stadio Milan al Portello, è guerra: una diffida al sindaco e denuncia contro la Fiera

Il Codacons e i residenti passano alle vie di fatto di Giambattista Anastasio

Una manifestazione dei No Stadio

Una manifestazione dei No Stadio

Milano, 22 luglio 2015 - La battaglia del Portello è ufficialmente iniziata. Il Codacons ha depositato in procura una denuncia-querela contro Fondazione Fiera e inviato in piazza Scala una diffida al sindaco Giuliano Pisapia. Atti in entrambi i casi sostenuti dal comitato «No Stadio», quello costituito da alcuni residenti in zona Fiera, che promette di vararne di simili a stretto giro di posta. «Ci siamo quasi» fa sapere Francesco Pappalettera, uno degli animatori del sodalizio. Con l’esposto in tribunale l’associazione di tutela dei consumatori contesta alla Fondazione di aver individuato nel nuovo stadio del Milan il progetto col quale riqualificare l’area compresa tra viale Scarampo, viale Teodorico e via Gattamelata, oggi occupata dal padiglione espositivo 1 e 2 del nucleo storico della Fiera cittadina. Perché il progetto possa decollare è però necessario il via libera del Comune, chiamato a convocare una Conferenza di Servizi che si esprima in tre mesi, senza contare poi il passaggio dall’aula di Palazzo Marino. Da qui la diffida al primo cittadino.

Il Milan Stadium nelle intenzioni del suoi progettisti

Nell'uno e nell'altro atto, il Codacons sottolinea che già il 14 giugno 2014 l’amministrazione comunale espresse parere sfavorevole all’eventuale arrivo di uno stadio nell’area. Il riferimento è, però, ad un parere del Consiglio di Zona. Nell’uno e nell’altro atto si elencano le ragioni per le quali si osteggia la realizzazione del nuovo impianto, esattamente le stesse scandite dal comitato dei residenti negli ultimi sette mesi: «La zona – si legge – risulta già essere congestionata dalla presenza della Fiera. Parcheggi e vie di sicurezza relative ai servizi pubblici sono già inadeguati. La stessa legge Pisanu fissa regole di sicurezza per gli stadi che non possono essere mai derogate. La zona è troppo piccola per consentire il deflusso delle persone, e cosa succederebbe se i tifosi finiscono con l’entrare in contatto tra di loro come spesso accade negli stadi?». Quindi la conclusione: «Si chiede a questa procura della Repubblica di indagare sull’attuale ed il successivo iter che si dovesse sviluppare vista la contrarietà con le norme vigenti, eventualmente procedendo con il sottoporre a sequestro preventivo l’area in questione». Dello stesso tono le argomentazioni alla base della diffida a Giuliano Pisapia. Non solo carte bollate. Il Comito No Stadio organizza, infatti, tour intorno all’area appena assegnata da Fondazione Fiera al Milan «per far capire – spiega Pappalettera – le ragioni della protesta dei cittadini: non c’è bisogno di attendere progetti o carte, si vede anche ad occhio nudo che uno stadio in questo quartiere, in mezzo alle case, non può proprio starci». Dopo Roberto Caputo (Pd), saranno i consiglieri comunali del «Polo dei Milanesi» a partecipare, venerdì, al sopralluogo organizzato dal comitato.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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