Milan, la costruzione del nuovo stadio è più vicina

L'assist arriva dalla politica: il Milan potrà comprare le aree di Expo insieme ad altre società e lì costruire il nuovo impianto

Barbara Berlusconi (Ansa)

Barbara Berlusconi (Ansa)

Milano, 20 agosto 2014 - Stadio sì, stadio no nel dopo Expo? Il tormentone continua. A rilanciarlo, reduce dalle vacanze in Sardegna, è il presidente della Regione Roberto Maroni, mentre il Comune, con il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, è più cauta sull’opzione stadio. Posizioni distinte e distanti. Il governatore, alla presentazione del bando per la cessione dei terreni, fa notare che «potranno partecipare alla gara anche raggruppamenti temporanei di impresa. Si tratta di una soluzione molto importante per superare il problema della cessione unitaria di tutta l’area». Il dettaglio tecnico ha una sua rilevanza. Il Milan ha già presentato una manifestazione d’interesse per la realizzazione di uno stadio in una parte dell’area che ospiterà l’Expo 2015. Ma la scelta di Arexpo, in accordo con Regione e Comune, di vendere l’area post Expo in blocco e non in lotti, rischiava di tagliar fuori subito dalla gara la società rossonera. Sul milione di metri quadrati complessivi, infatti, lo spazio per lo stadio è di circa 120 mila metri quadrati. Il Milan potrebbe dunque entrare in un raggruppamento temporaneo di imprese per valorizzare solo i terreni dove costruire lo stadio. Maroni ci spera e lo dice a chiare lettere. Il numero uno di Palazzo Lombardia punta ancora a uno stadio olimpico all’interno del parco tematico previsto nel post Expo. Un’eredità in vista di un’eventuale corsa di Milano e dell’Italia per l’assegnazione di una delle prossime edizioni delle Olimpiadi. Maroni, al termine della presentazione del bando per l’alienazioni dei terreni, mostra ai cronisti il masterplan dei terreni per il post Expo: c’è la sagoma di uno stadio. Nella documentazione allegata al bando, si parla di «una ipotesi locatizzativa di uno stadio di calcio multifunzionale di modello europeo, come struttura privata su area privata». L’impianto sarebbe localizzato all’interno del Parco pluritematico, ma con un preciso paletto: lo stadio «costituirà parte delle aree di concentrazione volumetrica, per una superficie massima di 7 ettari, garantendo comunque una superficie dello stesso Parco non inferiore a 44 ettari». Nella documentazione vengono anche indicate tre stadi da prendere ad esempio: l’Allianz Arena di Monaco di Baviera (la casa del Bayern), l’Emitates Stadium di Londra (Arsenal) e lo Juventus Stadium di Torino.

di Massimiliano Mingoia

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