«Portello, il Milan ci crede. Ma ora servono garanzie sulla bonifica e sui tempi»

Cefaliello: oltre 25 milioni e 8 mesi si dovrà ragionare di Giambattista Ansatasio

Alfonso Cefaliello con Barbara Berlusconi

Alfonso Cefaliello con Barbara Berlusconi

Una lettera inviata lunedì a Fondazione Fiera dal Milan ha riportato tutti indietro di un mese. In quella missiva, firmata da Barbara Berlusconi, il club fa sapere di voler «limitare i costi» per il nuovo stadio al Portello ed in particolare di voler limitare la spesa per la bonifica dei terreni sebbene l’impegno a coprirla per intero fosse risultato decisivo, il 7 luglio, per la vittoria nei confronti del Gruppo Vitali. Oltre alla bonifica, la missiva rimette in discussione l’avvio del pagamento del canone di 4 milioni da gennaio 2016 e l’entità dello stesso. Marcia indietro? Non esattamente per Alfonso Cefaliello, consigliere d’amministrazione del Milan.

Milano, 5 agosto 2015 - Alfonso Cefaliello, consigliere d’amministrazione del Milan, il club ora solleva il tema del costo della bonifica dell’area del Portello, scelta e ottenuta per il nuovo stadio: vi state tirando indietro? «Non ci stiamo tirando indietro. Lo stadio rappresenta un progetto strategico per consentire al Milan di restare tra le prime 10 società calcistiche del mondo. Noi stiamo facendo quello che farebbe qualunque altro aggiudicatario al nostro posto: abbiamo chiesto a Fondazione Fiera un approfondimento maggiore su temi importanti per lo sviluppo del progetto quale la bonifica dei terreni e la bontà del sottosuolo che andremo a trovare. Temi che in questi mesi abbiamo evaso nella non certezza di essere noi gli aggiudicatari dell’area. Siamo solo entrati in una fase successiva, negoziale».

Le perplessità nascono dal fatto che il Milan si era impegnato a pagare per intero la bonifica del terreni, sembrava un dato assodato. «Mettiamo a fuoco la fotografia. Nell’ambito di una procedura di raccolta di manifestazioni d’interesse, il Milan ha per ora sancito un principio: ha dato la disponibilità a esentare Fondazione Fiera dall’onere delle bonifiche. Ma sull’entità di tale onere ognuno, adesso, può avere la sua idea».

I costi delle bonifiche si stimano perché finché non si inizia a scavare non è possibile stabilirli con certezza. Quale la stima della Fondazione per il Portello? «Ci è stato detto che occorrerà una cifra compresa tra i 20 e i 25 milioni di euro. Ma, come ha anticipato, non si potrà valutare la bontà di questa stima finché non si procederà ai carotaggi sull’area. Per ora il Milan ha a disposizione stime indicative con la I maiuscola e documentazione indotta, vale a dire: le spese di bonifica sostenute da altri sui terreni circostanti a quello dove vorremmo realizzare lo stadio. Ora stiamo chiedendo a Fondazione di adoperarsi perché si possa avere una quantificazione esatta sul sito specifico. Vogliamo vedere se è davvero come ci hanno detto».

Se si andasse oltre i 25 milioni il Milan rinuncerebbe allo stadio al Portello? «È prematuro dire se rinunceremmo. Certo, se si andasse oltre i 25 milioni bisognerebbe risedersi al tavolo con Fondazione Fiera e fare le valutazioni del caso. Non dimentichi, però, anche la questione tempi: noi intendiamo inaugurare lo stadio tra il 2019 e il 2021 e per centrare l’obiettivo la bonifica non dovrà andare oltre i 6-8 mesi; se dovesse durare anni sarebbe un problema...».

Rinuncereste? «Ripeto: è prematuro. Sto cercando di far capire che siamo alla fase due di un percorso iniziato neanche un mese fa. Il Milan ha le sue scadenze e ci sono stati fattori indipendenti da noi che hanno già allungato i tempi: Fondazione Fiera ha deciso dopo mesi, avevamo iniziato un percorso con l’ex vicesindaco Lucia De Cesaris e ora ci sarà da iniziarne un altro con chi l’ha sostituita, ci sarà da attendere un iter autorizzativo e ci sono le elezioni a maggio 2016. La congiuntura è complessa».

Il Milan continua a guardarsi intorno? Si parla ancora delle aree ex Falck di Sesto. «In tutti questi mesi ci siamo concentrati sul Portello, impiegando tempo e denaro. Il nostro interesse è su questa area, poi è innegabile ci siano alternative».

Teme uno stop al progetto da parte di questa amministrazione comunale? «Il nostro è un progetto importante per tutta la città, siamo pronti a dialogare con tutti purché non si parta da posizioni pregiudiziali».

Come risolverete il problema dell’area Citroen? «Abbiamo già avanzato una manifestazione d’interesse a Investire Immobiliare. Niente cifre, non ci siamo ancora arrivati».

È vero che Mister Bee vorrebbe si restasse a San Siro? «Tutte le parti coinvolte in questa operazione hanno interesse perché il Milan abbia un proprio stadio. Per restare al top».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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